Saldo Imu 2020, occhio alle aliquote
15 dic 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Ecco le categorie esenti dal pagamento della seconda rata
Un appuntamento che vale da solo 9 miliardi di entrate fiscali e vede coinvolti 25 milioni di contribuenti. Quella di maggior rilievo è stata approvata nel decreto legge 125/20 (misure urgente per la proroga dell’emergenza Covid) e ha stabilito che se i comuni non hanno reso note le delibere sulle aliquote per il calcolo dell’Imu, entro il 16 dicembre 2020, data del pagamento, i contribuenti dovranno procedere al versamento facendo riferimento alle aliquote dell’anno scorso, e, in caso di pagamenti inferiori al dovuto, procedere al versamento della parte restante entro il 28 febbraio 2021.
È possibile, dunque, parlare di un conguaglio del saldo Imu a febbraio. Lo zampino di questo differimento è quello della pandemia.
Le delibere dei comuni e il covid-19
Cosa è successo? I comuni avrebbero dovuto inviare le delibere sulle aliquote e consentirne la pubblicazione sul sito del ministero dell’economia entro il 28 ottobre 2020 (https://www.finanze.gov.it/it/fiscalita\-regionale\-e\-locale/Imposta\-municipale\-propria\-IMU/Regolamenti\-e\-aliquote\-ricerca/).
Ma per l’anno particolare che è stato il 2020, il termine del prospetto delle aliquote del 14 ottobre è stato prorogato al 31 dicembre 2020 e di conseguenza il termine del 28 ottobre è stato a sua volta posticipato al 31 gennaio 2021.
Per il calcolo, e conseguente pagamento, si fa, quindi, riferimento alle aliquote approvate dal comune, e trasmesse al ministero dell’economia, entro il 31 ottobre 2020. Il ministero a sua volta avrebbe dovuto procedere alla pubblicazione entro il 16 novembre.
Se non è avvenuta la pubblicazione entro questa data, la seconda rata segue i criteri di calcolo delle aliquote 2019, potendo dare come risultato la stessa cifra dell’acconto di giugno 2020. In questo caso si guarda al 28 febbraio 2021, data in cui il contribuente procederà al conguaglio, cioè il pagamento della differenza di quanto versato al 16 dicembre e quanto dovuto rispetto alle nuove delibere.
Imu più tasi
Si ricorda che dal 2020, in sostituzione della maggiorazione Tasi, i comuni possono aumentare l’aliquota massima dell’1,06% fino all’1,14% con una maggiorazione Imu che può arrivare fino allo 0,08%.
I contribuenti che evitano il pagamento
L’appuntamento con il saldo del 16 dicembre presenta quest’anno molteplici esenzioni. Destinatari della sospensione del saldo Imu sono in prevalenza i contribuenti che hanno una attività economica e hanno subito danni economici derivanti dalle misure di contenimento per la pandemia da Covid-19.
Stiamo parlando ad esempio dei contribuenti titolari di stabilimenti balneari, agriturismi, ostelli, alberghi, villaggi turistici, bed& breakfast. Per usufruire della agevolazione non è sufficiente essere proprietari, ma anche gestori delle attività esercitate.
Non versano l’Imu anche gli immobili destinati a cinema, teatri, sale per concerti e spettacoli, discoteche e night-club. Infine, gli ultimi provvedimenti di indennizzo hanno previsto l’abolizione della seconda rata Imu, per gli immobili e le relative pertinenze in cui si svolgono le attività imprenditoriali delle attività commerciali chiuse o con attività ridotte a causa dei lock down regionali.
E quelli che invece sono chiamati alla cassa
Niente vie di fuga dall’Imu per pensionati residenti all’estero e cittadini italiani iscritti all’Aire (anagrafe dei residenti all’estero). Dal 2020 che si tratti di prima o seconda casa chi risiede all’estero dovrà versare sul modello F24 l’importo Imu sulla base delle delibere comunali.
Possibile versare il dovuto attraverso bonifico bancario se non si riesce a utilizzare il modello F24, e in questo caso il bonifico dovrà riportare tutti i dati: codice fiscali, dati del tributo, anno di imposta e via discorrendo.
15 December 2020 di Cristina Bartelli
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