Mutuo, dalla rinegoziazione alle procedure assistite
8 apr 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Il mutuo è uno degli impegni più stringenti che esistono, è un vincolo, una coabitazione, anche trentennale, con un inquilino invisibile che è la banca. I patti sono chiari: a seconda del piano di ammortamento, alla scadenza, bisogna far trovare capienza nel proprio conto, per il pagamento della rate. Può succedere che ci si trovi in difficoltà nel pagare le rate, e se queste difficoltà perdurano ci si trova a dover rispondere con aggravi e aumento di rischi proporzionati al tempo in cui si diventa inadempienti. Oggi ci sono però diversi percorsi che possono evitare di arrivare alla vendita all’asta della propria casa.
Alle prime avvisaglie di sofferenze è importante informare la banca che potrà proporre la rinegoziazione del mutuo per rendere più sostenibili sia tasso di interesse sia durata del prestito. La rinegoziazione è una procedura a costo zero che non cambia il contratto di finanziamento ma incide sulla variabile della rata e della durata.
Si può, poi, ricorrere alla sospensione temporanea dei pagamenti, procedura soggetta alla discrezionalità dell’istituto di credito ma diventa una chance disponibile per le situazioni di difficoltà economica temporanea. Accanto a questa sospensione discrezionale, se ci sono cause oggettive, come la perdita del posto di lavoro, c’è anche il ricorso alla sospensione assistiti dal fondo gasparrini, un salvagente gestito dallo stato. Sospensione vuol dire appunto stop per un periodo di tempo per poi riprendere il pagamento con un nuovo piano.
Si può anche decidere di giocare la carta della surroga del mutuo trasferendo il mutuo a altra banca che offra condizioni migliori e maggiormente rispondenti alla propria situazione.
Se la situazione perdura, e si ha una condizione di vero e proprio sovraindebitamento esistono le cosiddette procedure di composizione della crisi anche per le persone fisiche: rivolgendosi a professionisti qualificati per un piano di riduzione o cancellazione totale o parziale dei debiti. In casi estremi quando la situazione è davvero compromessa può infine essere opportuno vendere l’immobile in autonomia prima che si avvii la procedura giudiziale di pignoramento con asta giudiziaria che potrebbe rappresentare una svendita dell’immobile.
Se il numero delle rate, per cui si è in ritardo, è contenuto la banca può iniziare a applicare interessi di mora alla scadenza, ed è una percentuale di ricalcolo sugli interessi previsti Più rate non si pagano più la macchina del recupero si attiva.
Dal 2016, prima di arrivare al pignoramento dell’immobile, è aumentato il numero di rate saltate che fanno scattare il pignoramento, attualmente sono 18 anche non consecutive.
Per quanto riguarda il pignoramento, è importante ricordare che, per i debiti tra privati, come quello che insiste il contratto di mutuo tra il mutuatario e la banca, non c’è alcuna salvaguardia sulla prima casa che dunque potrà subire la sorte degli altri immobili.
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