Ristrutturazione: sconto in fattura o detrazione in dichiarazione?
Ecco cosa inserire nell'eventuale comunicazione all'Agenzia delle Entrate
Per chi si accinge a interventi di riqualificazione energetica o riduzione del rischio sismico è bene sapere che si può esercitare un’opzione e, al posto delle tradizionali detrazioni con lo sgravio in dichiarazione spalmato su più anni, avere un contributo di pari ammontare come sconto sul corrispettivo cedendo a chi esegue i lavori il valore della detrazione.
In buona sostanza chi fa i lavori dà, attraverso lo sconto, l’importo della detrazione al cliente-contribuente ed è poi l’impresa a inoltrare all’Agenzia delle Entrate e a far valere il diritto alla detrazione. L’impresa potrà farlo esclusivamente in compensazione con il modello F24 spalmando le quote di pari importo su cinque anni.
Detta così la misura denominata “sconto in fattura” sembra essere molto appetibile per il cliente-contribuente, ma ha generato non pochi allarmi e polemiche da parte delle imprese. Non ultima l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha puntato l’indice su un pericolo di distorsione della concorrenza.
Ma vediamo, intanto, come funziona la procedura che è stata formalizzata dall’Agenzia delle Entrate con un provvedimento del 31 luglio che ha reso operative le misure. Inoltre, con due risoluzioni del 20 novembre, l’Agenzia ha reso disponibili i codici tributo da riportare nel modello F24 per le imprese che accettano lo sconto e quindi tutto è pronto per il pieno utilizzo del meccanismo.
Il primo passo è l’intesa: ci deve essere cioè l’accordo tra il cliente e il fornitore perché il passo successivo è quello di comunicare all’Agenzia delle Entrate l’esercizio dell’opzione. La comunicazione dell’opzione spetta al cliente-contribuente che è il titolare del diritto di detrazione. Il termine della comunicazione all’Agenzia è il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese.
Nella comunicazione è necessario indicare a pena di inammissibilità:
- la denominazione e il codice fiscale del soggetto avente diritto alla detrazione;
- la tipologia di intervento effettuato;
- l’importo complessivo della spesa sostenuta;
- l’anno di sostenimento della spesa;
- l’importo complessivo del contributo richiesto (pari alla detrazione spettante);
- i dati catastali dell’immobile oggetto dell’intervento;
- la denominazione e il codice fiscale del fornitore che applica lo sconto;
- la data in cui è stata esercitata l’opzione;
- l’assenso del fornitore all’esercizio dell’opzione e la conferma del riconoscimento del contributo, sotto forma di sconto di pari importo sul corrispettivo dovuto per l’intervento effettuato.
Il modulo entro cui riportare i dati è stato reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate, si trova sul loro sito e può essere utilizzato fino al 31 dicembre di quest’anno.
Le procedure per inoltrare queste informazioni sono due. La prima è quella tradizionale, per il tramite degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modulo allegato al provvedimento. Il modulo deve essere completo con le informazioni riportate in precedenza. La seconda strada è quella della trasmissione del modulo con la posta elettronica certificata, senza dimenticare di allegare la copia della carta di identità
Inoltre, dal 16 ottobre l’Agenzia ha reso disponibile una procedura informatica collegandosi all’area riservata della stessa Agenzia (per farlo è necessario essere registrati ai servizi telematici dell’Agenzia delle entrate).
26 November 2019 di Cristina BartelliAltre news
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