Prima casa, la successione allunga il calendario
31 dic 2024 | 4 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Il principio espresso nel documento di prassi amministrativa. Ok alla richiesta dell’agevolazione prima casa attraverso la dichiarazione di successione anche se presentata oltre i 12 mesi (termine entro il quale deve essere trasmessa la dichiarazione).
Per l’Agenzia vale un presupposto di cui spiega FiscoOggi: è assente l’espressione, legata al termine “a pena di decadenza” sia per la richiesta di fruizione dell’agevolazione “prima casa”, sia per la presentazione della dichiarazione di successione da parte del contribuente.
L’agevolazione prima casa in caso di successione
L’Agenzia rammenta, nella risoluzione, che l’agevolazione “prima casa”, per i trasferimenti derivanti da successioni o donazioni, (articolo 69 della legge n. 342/2000), prevede l’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa per i trasferimenti della proprietà di case di abitazione di categoria catastale diversa dalle categorie A1, A8 e A9, e per la costituzione o il trasferimento di diritti immobiliari relativi alle stesse, derivanti da successioni o donazioni, quando sussistano i requisiti e le condizioni previste dalla Nota II-bis, all’articolo 1, della Tariffa, Parte prima, allegata al Testo unico dell’imposta di registro (Tur) che regola i criteri per l’agevolazione prima casa.
L’agevolazione deve essere richiesta dal contribuente nella dichiarazione di successione. In tale sede, va evidenziata la sussistenza, al momento del trasferimento dell’immobile (ossia all’apertura della successione), dei requisiti e condizioni: non essere proprietario di altri immobili nel comune o in altro territorio italiano che hanno beneficiato di tali agevolazioni, residenza nell’immobile individuato come prima casa.
Integrazione della dichiarazione di successione
Può succedere che il contribuente si dimentichi di formulare la richiesta di agevolazione prima casa nella dichiarazione di successione. In soccorso di questa evenienza la risoluzione specifica che è possibile integrare la medesima tramite una dichiarazione di successione integrativa o sostitutiva.
I termini da tenere in considerazione
Quanto ai termini per la presentazione della dichiarazione di successione, l’Agenzia rammenta che la dichiarazione deve essere ordinariamente presentata entro dodici mesi dalla data di apertura della successione e che fino alla scadenza di tale termine la dichiarazione può essere modificata (articolo 31 del Tus). Inoltre, vengono richiamate le disposizioni relative ai termini per la liquidazione e l’accertamento dell’imposta, secondo cui i soggetti obbligati al pagamento liquidano l’imposta in base alla dichiarazione della successione “anche se presentata dopo la scadenza del relativo termine ma prima che sia stato notificato l'accertamento d'ufficio” (articolo 33, comma 1, del Tus).
Il fisco specifica poi che nell’ipotesi di omessa presentazione della dichiarazione di successione si procede d'ufficio, rispettivamente, alla riliquidazione dell'imposta o alla liquidazione della maggiore imposta. L'avviso deve essere notificato entro il termine di decadenza di cinque anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa”.
Il ritardo prima della notifica dell’accertamento
E se la dichiarazione è presentata oltre il termine di dodici mesi ma prima della notifica dell’avviso di accertamento d’ufficio e, comunque, entro il termine di decadenza dell’azione di accertamento dell’omessa dichiarazione? Riguardo alla emendabilità della dichiarazione di successione, spiega FiscoOggi, i contribuenti possono rettificare gli errori contenuti nella dichiarazione di successione anche non meramente materiali o di calcolo, e che gli uffici sono tenuti a valutare tali rettifiche, a condizione che vengano dichiarate prima della notificazione dell’avviso di rettifica e liquidazione della maggiore imposta.
Dunque, ricapitolando, la possibilità di richiedere l’agevolazione “prima casa” oltre il termine ordinario, con una dichiarazione integrativa o sostitutiva, trova un limite temporale nella notifica dell’avviso di rettifica e liquidazione della maggiore imposta.
Nel caso, invece, di omissione della presentazione della mancata dichiarazione di successione, l’agevolazione può essere richiesta entro il termine di decadenza dall’azione di accertamento per l’omessa dichiarazione e, dunque, entro cinque anni dal termine ordinario di presentazione della dichiarazione .
Il termine di residenza dei 18 mesi deve essere sempre rispettato
Infine, per le ipotesi in cui la dichiarazione di successione sia presentata in un momento successivo allo scadere del termine di diciotto mesi, previsto per il trasferimento della residenza nel Comune di ubicazione dell’immobile, il nuovo documento di prassi chiarisce che l’agevolazione “prima casa” non può essere richiesta – in mancanza del suddetto requisito al momento dell’apertura della successione – in quanto la dichiarazione di voler stabilire la residenza deve essere resa, a pena di decadenza, dall’acquirente, nell’atto di acquisto, o nell’atto integrativo prima dello scadere del termine dei diciotto mesi .
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