Mutui prima casa, escluse 300 mila famiglie

Mutuo per l’acquisto prima casa proibito per 300 mila famiglie. Costo del denaro elevato, drastica riduzione del potere di acquisto e restrizione nell’erogazione dei mutui sono un mix che ha contratto il mercato.

Il mercato immobiliare nei principali centri italiani

Il quadro emerge dal 2° osservatorio del mercato immobiliare di Nomisma che ha analizzato  la congiuntura del comparto e approfondito la situazione immobili dei 13 principali mercati italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia.

Sul banco degli imputati, dunque, oltre l’elevato costo del denaro, un mix che ha spento gli entusiasmi delle famiglie all’acquisto dell’immobile: drastica riduzione del potere d’acquisto delle famiglie unita alle politiche restrittive di erogazione dei mutui da parte degli istituti di credito che hanno contratto i plafond destinati ai mutui.

La conseguenza per i mutui descritta da Nomisma vede la copertura finanziaria delle compravendite sostenute da finanziamento ridotta dal 51,9% del primo trimestre 2022 al 38,6% del primo trimestre del 2024.

 Nel complesso, dunque, Nomisma arriva a stimare in 300.000 il numero di famiglie che nonostante fossero intenzionate ad acquistare casa con mutuo, non siano riuscite a concretizzare il proposito.

Gli immobili restano comunque in cima ai desideri di un investimento e l’attenzione non cala ma solo se si hanno possibilità e liquidità.

Le cause del calo

Per Nomisma il calo delle compravendite registrato nel 2023 è imputabile esclusivamente alla componente di domanda che è uscita dal mercato in quanto dipendente dal credito bancario (-26%), mentre gli acquisti senza mutuo sono continuati a crescere (+4,8%). Nonostante l’ascesa dei valori, l’acquisto di immobili residenziali presenta ancora elementi di interesse per quella fetta di famiglie che dispone di risorse economiche sufficienti per operare senza la necessità del supporto bancario.

Il mercato, per coloro che possono permetterselo resta vivace: Nomisma rileva come in media siano necessari poco meno di 5 mesi per concludere una compravendita, con il record di Milano che si attesta a 4,2 mesi. Molto più brevi i tempi necessari a stipulare un contratto d’affitto, che si attestano in media intorno agli 1,9 mesi fatta eccezione per Bologna, dove basta poco più di 1 mese.

Dopo il ridimensionamento degli ultimi 18 mesi, si legge nel rapporto, il mercato immobiliare italiano sembra destinato a riprendere una traiettoria ascendente. Nomisma sottolinea però come, almeno inizialmente, il passo sarà tutt’altro che spedito perché la prudenza degli istituti di credito non verrà immediatamente meno.

5 August 2024 di

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