Esenzione prima casa le eccezioni vanno comunicate
23 lug 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Non scatta nessun automatismo nell’applicazione delle esenzioni Imu soprattutto per i coniugi che abitano in residenze diverse dello stesso comune. Così ha deciso la corte di giustizia tributaria di I grado di Roma nella sentenza n. 5742/2024 dello scorso 29 aprile.
Il tutto parte da un ricorso contro un avviso di accertamento per la tasi del 2018 notificato dal comune di residenza. Per il contribuente la pretesa dell’ente non era corretta in quanto si riteneva esente dato che l’immobile era un bene non di lusso e abitazione principale nonostante ci fosse residenza diversa in altro comune del coniuge.
A supporto di queste ragioni il contribuente citava la sentenza della corte costituzionale 209/2022. Il giudice ha però dato torto al contribuente, respingendo il ricorso, confermando la correttezza dell’atto impositivo.
Il giudice ha ribadito che ai fini Imu e Tasi l’esenzione per l’abitazione principale puo’ essere fruita per un solo immobile, sia esso appunto abitazione principale, o unica unità immobiliare in cui risieda e dimori l’intero nucleo familiare.
La corte ha ricordato che sì sussiste l’eccezione per i coniugi separati che hanno diritto all’esenzione Imu per la prima casa fissata in due immobili diversi, ancorché non siano separati legalmente o divorziati. Tale situazione, tuttavia, deve essere portata a conoscenza degli uffici comunali, e questa circostanza nel caso discusso non era stata portata a conoscenza. Il contribuente che ha presentato il ricorso aveva solo invocato l’esenzione con una generica affermazione su esigenze concrete ma senza specificare o comprovare queste esigenze.
La corte costituzionale del 2022.
In tema di agevolazioni sull’imposta municipale propria (IMU) prima casa la Corte Costituzionale, così come spiega il sito del dipartimento di giustizia tributaria ha riscritto la definizione di abitazione principale, definendola il luogo dove il soggetto passivo ha la residenza anagrafica e la dimora abituale, a nulla rilevando il luogo di residenza e dimora degli altri membri della famiglia.
Di conseguenza è legittima l’esenzione dall’IMU per l’abitazione adibita a dimora principale anche nelle ipotesi di scissione del nucleo familiare, sia all’interno dello stesso territorio comunale, sia in Comuni diversi.
Cosa è cambiato? Dopo questa decisione, considerata fondamentale non risulta più invocabile a sfavore del contribuente e con esclusione del beneficio fiscale, l’obbligo di coabitazione stabilito per i coniugi dall’art. 143 del codice civile, dal momento che una determinazione consensuale o una giusta causa non impediscono loro di stabilire residenze disgiunte. Nel caso di specie è, dunque, legittima la doppia esenzione a vantaggio sia del coniuge residente nel comune parte in causa, che del coniuge residente in altro comune per motivi di lavoro.
23 July 2024 di Cristina Bartelli
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