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Cattivi pagatori, il saldo del debito va segnalato

20 apr 2021 | 4 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

La nuova procederà verrà introdotta l'8 maggio

Non più solo la segnalazione del cattivo debitore che non ha onorato il pagamento con contestuale revoca dell’utilizzo della carta di credito.

Dall’8 maggio, gli intermediari emittenti di carte di pagamento dovranno segnalare anche l’eventuale avvenuto pagamento integrale del debito a fronte del quale un soggetto è stato segnalato.

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Più informazioni sulla storia creditizia

La centrale di allarme interbancaria (CAI) monitora gli andamenti anomali di assegni e carte di credito e pagamento, ed ha una sezione CAI "CARTER", che contiene i nominativi di coloro ai quali è stato revocato l'uso di una carta di pagamento.

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile 2020, del provvedimento di Banca di Italia, il gestore tecnico e tutti i partecipanti alla CAI hanno adeguato le procedure informatiche utilizzate per rendere effettivo il nuovo obbligo segnaletico, che decorrerà a partire dall'8 maggio 2021.

La nota di Banca di Italia

“Si tratta di un intervento rilevante” spiega una nota della Banca di Italia, “che accrescerà il valore informativo della CAI e potrà esplicare benefici sia per i titolari di carte, che vedranno pubblicizzato l'avvenuto integrale pagamento del proprio debito, seppur tardivo, con potenziali ricadute positive nei rapporti con il sistema bancario e finanziario, sia per gli intermediari, che potranno disporre di un nuovo elemento conoscitivo riferito alla clientela attuale e potenziale.

La nuova annotazione”, specificano da Banca di italia “non incide sulla durata dell'iscrizione, che continuerà ad essere censita nella CAI fino alla scadenza dei due anni già prevista dalla legge”.

Durata dell’iscrizione nella Cai

Arrivano molti quesiti sui tempi di permanenza nei registri cattivi pagatori perché la presenza del proprio nominativo in questi registri, per un motivo ad esempio legato al mancato saldo della carta di credito, ha effetti e ripercussioni sulle possibili domande di mutuo e di erogazione dei finanziamenti.

Le banche prima di procedere a riconoscere un finanziamento ricostruiscono il profilo creditizio del cliente verificando la presenza del nominativo in archivi di cattivi pagatori, come quelli gestiti da Crif o questo tenuto direttamente dalla Banca di Italia.

Ecco perché la novità in vigore dall’8maggio è importante, non influenza la decorrenza dell’eliminazione del nome, nel caso in esame dopo due anni, ma qualora si sia saldata l’esposizione debitoria è indicato questo importante aggiornamento.

Otto passi falsi che è meglio non compiere

Dal sito di banca di Italia si spiega che CAI serve a sanzionare e prevenire l'utilizzo anomalo degli assegni bancari e postali e delle carte di pagamento.

È gestita dalla Banca d'Italia e in essa sono iscritti, per il periodo di durata indicato (si va per i rilievi meno gravi in sei mesi fino a un massimo di dieci anni per le contestazioni più rilevanti), i dati che seguono:

  • le generalità di chi ha emesso assegni bancari e postali senza autorizzazione o senza disporre dei fondi necessari (periodo di iscrizione: sei mesi);
  • i dati identificativi degli assegni bancari e postali emessi senza autorizzazione o senza disporre dei fondi necessari (periodo di iscrizione: sei mesi);
  • i dati identificativi degli assegni bancari e postali non restituiti dopo la revoca dell'autorizzazione (periodo di iscrizione: dieci anni);
  • i dati identificativi degli assegni bancari e postali dei quali sia stato denunciato il furto o lo smarrimento o bloccati per altri motivi (periodo di iscrizione: dieci anni);
  • le generalità dei soggetti ai quali è stata revocata l'autorizzazione all'utilizzo di carte di pagamento a seguito di mancato pagamento o mancata costituzione dei fondi relativi alle transazioni effettuate (periodo di iscrizione: due anni);
  • i dati delle carte di pagamento revocate e di quelle sottratte o smarrite (periodo di iscrizione: due anni);
  • le generalità dei soggetti ai quali sono state applicate sanzioni amministrative pecuniarie e accessorie da parte dei Prefetti per aver emesso assegni bancari e postali senza autorizzazione o senza disporre dei fondi necessari (periodo di iscrizione: da due a cinque anni);
  • le generalità dei soggetti ai quali sono state applicate sanzioni penali dall'Autorità giudiziaria per l'inosservanza degli obblighi imposti come sanzione amministrativa accessoria (periodo di iscrizione: da due a cinque anni).

I dati restano iscritti per il rispettivo periodo di durata e vengono cancellati automaticamente alla data di scadenza, pertanto nell'archivio non sono contenuti "dati storici".

Eventuali contestazioni o richieste di correzione o cancellazione dei dati raccolti nella CAI devono essere rivolte agli enti segnalanti, che sono responsabili della correttezza delle informazioni inserite e sono tenuti a cancellare e a correggere le segnalazioni errate nel più breve tempo possibile.

20 April 2021 di Cristina Bartelli

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