Mutui, nuove norme dall'Unione Europea
13 set 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Le nuove regole nel campo dei mutui arrivano dall'Unione Europea. Il 10 settembre l'Europarlamento ha approvato una risoluzione destinata ad apportare grandi cambiamenti nel settore mutui in tutta la zona Ue. Calmi, fermate gli entusiasmi, perché ci vorrà un po' di tempo prima che queste novità siano a regime e vengano recepite dai vari paesi: il via libera al testo di legge infatti è stato rinviato proprio per permettere l'inoltro, presso il Consiglio Europeo, della richiesta di velocizzare le norme che consentono il recepimento, da parte dei singoli Stati, delle leggi comunitarie.
In tema di mutui, i cambiamenti riguarderanno: le informazioni da dare ai clienti, la maggiore protezione attivata sui mutui a tasso variabile rispetto alle oscillazioni dei tassi di interesse, una restrizione alla possibilità di confisca della casa ipotecata a garanzia di qualsiasi finanziamento. Le novità arrivano proprio sul settore mutui perché questo, in tutta l'Ue, si dimostra come uno dei pilastri dell'economia: basti dire che il mercato europeo dei mutui equivale a oltre il 50% di tutto il PIL dell'Eurozona.
Detto questo, è ovvio che sia necessaria una legislazione comunitaria che regoli il settore, come è ovvio che sia necessaria una maggiore tutela per cittadini, professionisti, imprese, che chiedono da tempo e a gran voce mutui per acquistare case e uffici, pertinenze, terreni. Negli Stati Uniti, tanto per fare un paragone, la grande crisi iniziata nel 2007, è cominciata proprio con i derivati sui mutui subprime: bene, sapere che l'Ue ha deciso di toccare con nuove regole anche questo segmento, è elemento positivo per il futuro dell'Eurozona e di coloro che vi abitano (e cercano casa).
Il settore mutui, in Europa, è destinato a vedere cambiamenti soprattutto per quanto concerne le informazioni ai clienti al momento della stipula di un contratto e nella fase preliminare della domanda. Le banche (finalmente, verrebbe da dire) dovranno fornire dei moduli standard in modo da illustrare in dettaglio i rischi del mutuo, i costi totali, le variazioni possibili nei tassi d'interesse.
Una delle regole più importanti che verranno introdotte è l'obbligo di concedere al cliente un “periodo di riflessione”, generalmente una settimana, tra il momento in cui la banca fornisce le informazioni tramite il prospetto e quello della firma del contratto di mutuo da parte del richiedente. La banca, secondo le nuove regole Ue, dovrà sempre concedere un mutuo che non sia superiore (over, nel linguaggio tecnico) alle condizioni economico-lavorative reali del cliente: questo anche in previsione futura, con l'attivazione dunque di un check up finanziario, mantenendo una certa elasticità, senza con ciò ledere il rapporto fiduciario stabilito col cliente.
In Italia, è bene dirlo, è già così in base alla Legge Bersani, ma l'Europa con questa nuova normativa intende sancire la fine definitiva delle tanto vituperate penali per rimborso anticipato. In questo senso, il pignoramento dell'immobile che sia stato ipotecato a garanzia del mutuo, secondo la nuova normativa comunitaria, dovrà giocoforza diventare un'extrema ratio da attivare solo in caso di problemi col pagamento della rata. Se questa soluzione sembra rispondere a un serio principio di realtà, più utopica è quella che prevede, in caso in cui il mutuatario perda la casa, che gli si trovi una nuova soluzione abitativa. Chi si deve accollare tale onere non è specificato nella legge e questa sembra un lacuna preoccupante da colmare.
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