Prezzi e canoni in salita: il mercato si conferma in lieve miglioramento
12 mar 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Crescono gli acquisti a scopo investimento
La casa si conferma come l’investimento più gettonato dalle famiglie italiane per cercare di frenare la perdita del potere d’acquisto per effetto dell’inflazione.
Nel 2023, nonostante il calo generalizzato delle compravendite residenziali, sono aumentati gli acquisti di immobili con il fine di ottenere una rendita da locazione. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, elaborati per l’undicesimo anno consecutivo, con ENEA ed I-Com (Istituto per la Competitività), in riferimento all’andamento del mercato immobiliare dello scorso anno.
Centri urbani: la domanda supera l’offerta
Secondo i dati del Report, nel 2023 è diminuito il numero complessivo delle compravendite residenziali: sono state circa 700.000 (-10% rispetto al 2022), con un calo delle compravendite delle prime case, a fronte di un aumento di compravendite di seconde case (+1,5%), spesso acquistate senza il supporto di un mutuo prima casa, bensì attraverso il ricorso ai risparmi accumulati e fermi sul conto corrente.
In particolare sono aumentate le vendite dei monolocali, quintuplicate rispetto al 2022, e dei bilocali (+64%): si tratta di due tipologie di immobile generalmente richiesti per gli acquisti a scopo di investimento ( aumentati del 28%). Per i valori di mercato si è registrato un aumento medio di un +2% nel 2023 rispetto al 2022. Gli incrementi più elevati si sono registrati nei grandi centri urbani, dove la domanda supera di gran lunga l’offerta, con un picco fino a un +6% nella città di Milano.
Per l’uso diverso dall’abitativo sia l’andamento delle compravendite (negozi +0,2% uffici -0,2% capannoni +0,1%,) che dei prezzi (negozi -0,1%, uffici -0,2% e capannoni +0,3%) sono rimasti invece sostanzialmente sulla stessa linea del 2021 e 2022.
Aumentano le vendite degli immobili più efficienti
Se si guarda invece alla qualità degli immobili scambiati, e in particolare alle loro caratteristiche in termini di efficienza energetica, è emerso come nel 2023 sia diminuita sensibilmente rispetto all’anno precedente la percentuale di immobili venduti appartenenti alla classe G, soprattutto i bilocali (9% nel 2023 contro il 27% del 2022) e le villette a schiera (20% contro il 24% dell’anno precedente).
In generale, per tutte le tipologie edilizie (nuove, ristrutturate e da ristrutturare) è stato registrato un aumento significativo delle unità immobiliari scambiate in classe D.Per il terzo anno consecutivo, è aumentata la percentuale di vendite di immobili ristrutturati con elevate prestazioni energetiche: è arrivata a sfiorare il 38% del totale per questa classe di edifici.
Il 62% degli acquirenti (era il 54% nel 2022) si è rivelato consapevole dell’importanza dell’efficienza energetica dell’immobile anche in virtù dei rincari energetici che hanno segnato in particolare il primo semestre dell’anno scorso.
Migliorano le aspettative per il 2024
Guardando invece al futuro, gli agenti immobiliari Fiaip appaiono abbastanza ottimisti circa l’andamento del 2024 sia per l’annunciata riduzione dei tassi di interesse sui mutui, sia per la discesa dell’inflazione. Si prevede, infatti, un andamento delle compravendite simile a quello registrato nel 2023 con ulteriore aumento degli acquisti per investimento e una sostanziale stabilizzazione dei prezzi degli immobili (+3% solo nei grandi centri).
Per le locazioni abitative si stima sia un incremento dei contratti +3% che un ulteriore rialzo medio dei canoni di un +5%, mentre per l’uso diverso dall’abitativo (negozi, uffici e capannoni) si attende sia per le compravendite che per le locazioni una lieve crescita media dell’1% del numero delle transazioni, ma con una riduzione di un 2% sia dei prezzi che dei canoni.
“Nel 2023 abbiamo registrato un rallentamento del mercato della prima casa ma, nello stesso tempo, un considerevole aumento degli acquisti per investimento finalizzati ad una rendita da locazione soprattutto di breve durata, considerata più sicura e redditizia” – sottolinea il Presidente del Centro Studi Fiaip Francesco La Commare. “Preoccupa la scarsità dell’offerta di case sia da vendere che da affittare soprattutto nei grandi centri urbani che sta determinando un rialzo dei prezzi, ma le prospettive per il 2024 rimangono positive per un rinnovato clima di fiducia dettato principalmente dallo stop dell’aumento dei tassi dei mutui e dell’inflazione che favorirà l’accesso alla casa.”
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