Nuove regole per gli affitti brevi: cosa c'è da sapere
30 nov 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
Ecco la procedura nel dettaglio
Gli affitti brevi, favoriti dalle piattaforme digitali, sono diventati ormai una consuetudine. Il fenomeno, però, ha anche creato delle distorsioni sulla concorrenza, la tutela degli utenti e il mercato immobiliare. Vista la possibilità di monetizzare, specie in zone turistiche, alcune aree sono diventate quasi degli alberghi diffusi, facendo moltiplicare i prezzi delle abitazioni.
Acquisti e mutui sono diventati simili a investimenti in campo alberghiero, modificando l'approccio iniziale degli affitti brevi, tramutatisi in vera e propria attività imprenditoriale.
Le tasse sugli affitti brevi
Uno dei nodi riguarda il tema dei tributi dovuti al Fisco. Per tentare di regolarizzare il settore, il decreto legge 34 del 2019 aveva imposto un obbligo di registrazione per i proprietari di immobili. A due anni e mezzo di distanza è entrato in vigore il regolamento che attua e disciplina le banche dati, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 novembre 2021. Ecco quali sono le principali novità.
La registrazione
Tutte le strutture ricettive e gli immobili destinati alle locazioni brevi dovranno chiedere la registrazione in una specifica banca dati, fornendo diverse informazioni: tipologia di alloggio, ubicazione, capacità ricettiva, estremi dei titoli abilitativi, soggetto fisico o giuridico che esercita l’attività.
Nelle banche dati dovrà essere inserito anche il codice regionale. Per le strutture che si trovano in una regione (o in una provincia) autonoma che non ha ancora un codice dovrà essere inserita una stringa alfanumerica generata dalla banca dati stessa durante la registrazione.
Chi deve chiedere la registrazione
L'obbligo spetta a chiunque proponga “affitti brevi”. La definizione va chiarita per porre dei paletti chiari: devono registrarsi tutti i locatori di immobili con contratti di durata non superiore a 30 giorni, compresi ovviamente quelli che esercitano l’attività di intermediazione immobiliare e i portali telematici. La registrazione va quindi completata ancor prima di pubblicare un annuncio online.
Il codice identificativo
Dopo la registrazione nella nuova banca dati, l’utente riceverà un codice identificativo che dovrà essere esposto insieme all’annuncio con il quale si propone l'affitto. Dovrà essere visibile e facilmente accessibile agli utenti.
Multe fino a 10 mila euro
Salate le multe per coloro che non obbediscono alle prescrizioni normative. Potrà essere applicata una sanzione che va da un minimo di 500 a un massimo di 5 mila euro. In caso di ripetuta violazione delle regole, la nuova multa sarà raddoppiata, da un minimo di 1000 fino a massimo 10 mila euro.
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