Mutui, Moody's scaricata dalle banche danesi
30 apr 2012 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
A volte si vendicano. Oppure: chi la fa l'aspetti. Si potrebbe sintetizzare così la situazione in cui si viene a trovare in questo momento Moody's, una delle più importanti (se non la più importante) agenzia di rating del mondo. Una di quelle entità dal cui giudizio, negli ultimi anni, dipende la vita o la morte di banche, aziende, Stati. Dopo aver fatto il bello e il cattivo tempo adesso arrivano anche per l'agenzia di rating americana i tempi duri: due delle più grandi (e serie) banche di Danimarca hanno dato il ben servito a Moody's seguite a ruota da un terzo istituto di credito che si appresta a fare la stessa cosa.
Tutto questo sta avvenendo con l'avvallo dei più importanti investitori danesi che ritengono non più “di grande valore” i giudizi delle tre sorelle americane del rating (Moody's, Fitch e Standard&Poor's). Ecco i fatti. Il 13 aprile Nykredit decide di dire stop a ogni rapporto con Moody’s Investors Service, adducendo a suffragio di questo fine rapporto “opinioni divergenti”. E Nykredit A/S non è uno qualunque: è il più grande gruppo danese nel ramo mutui e il principale emittente di covered bond su prestiti immobiliari. La decisione non è un caso isolato. A giugno dello scorso anno aveva interrotto il legame con Moody's la Realkredit Danmark, divisione mutui di Danske Bank e secondo gruppo del Paese come erogatore di prestiti immobiliari. E adesso, quasi come un'epidemia, si dice che anche Jyske Bank, seconda banca danese, intenda fare lo stesso. A maggio 2011, Jyske Bank e Danske Bank (e altre quattro banche danesi) erano state downgradate da Moody's anche se la cosa non aveva colpito più di tanto i risparmiatori del Paese. Come ha affermato Steen Nygaard, direttore del Tesoro di Jyske Bank, Moody's "ha oltrepassato la linea dell'onestà. Non è soltanto che noi abbiamo una nostra opinione: è soprattutto sui fondamentali che non ci sentiamo di seguire le tesi di Moody's". A giugno dell'anno scorso l'agenzia di rating aveva criticato pesantemente l'industria dei bond danesi, quelli legati ai mutui che, con i suoi 470 miliardi di euro, è al terzo posto del settore al mondo, subito dopo Stati Uniti e Germania.
Secondo Moody's le banche danesi hanno la colpa di non essere riuscite a ridurre i rischi connessi al rifinanziamento, rischi alimentati da troppi squilibri tra scadenze di finanziamenti e prestiti. Senza piegarsi ai dettami dell'agenzia di rating gli investitori danesi hanno snobbato il giudizio di Moody's e, da giugno 2011, l'indice di riferimento dei bond riconnessi ai mutui di Nikredit ha toccato livelli record, con rialzi nell'ordine del 6,3%: segnale incontrovertibile che i risparmiatori non hanno preso in considerazione l'avvertimento dell'agenzia, che forse sta perdendo parte del suo potere.
di Franco Canevesio
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