La normativa Ue sulle case green spaventa l'Italia
28 giu 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
2,5 MLN pronti a vendere la propria casa
La normativa Ue sulle case green influenza, per non dire che preoccupa, il mercato immobiliare italiano. Tanto che venditori e acquirenti stanno rivedendo le strategie in risposta ai nuovi requisiti di efficienza energetica. Lo attesta un'indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Bilendi secondo cui, ad esempio, quasi 2,5 milioni di italiani hanno deciso di mettere in vendita la propria abitazione: si dicono “spaventati” dai potenziali costi di ristrutturazione necessari per adeguarsi alle nuove direttive. In aiuto potebbero venite i mutui ristrutturazione o i prestiti personali.
Chi cerca la casa green
La normativa case green, come sappiamo, mira a migliorare l'efficienza energetica degli edifici. Il fatto è che, tra imposizioni e normative, la cosa spaventa parecchio: circa 3 milioni di italiani a caccia di una nuova casa, infatti, hanno modificato o stanno modificando in corsa i loro criteri di selezione. In sostanza, limitano la ricerca alle sole abitazioni già efficienti e conformi alle direttive Ue.
Il trend è evidente soprattutto nelle regioni del Nord Ovest: qui il 60% degli acquirenti esprime questa preferenza rispetto a una media nazionale del 50%. Dall'altra parte, quasi 800.000 italiani stanno cercando abitazioni con basse prestazioni energetiche: questo perché sperano di risparmiare sul prezzo d'acquisto. Il trend è più comune nel Centro Italia: qui la percentuale dei “risparmiatori” raggiunge il 18% rispetto a una media nazionale del 13%.
Case green, gli edifici interessati
La direttiva Ue potrebbe riguardare 5 milioni di immobili residenziali in Italia. Le spese di ristrutturazione stimate vanno tra 20.000 e 55.000 euro a famiglia. Sono questi i costi, decisamente importanti, che generano preoccupazione tra gli italiani. Secondo l'indagine, il 43% di coloro che sono a conoscenza della norma è spaventato dalla prospettiva di dover affrontare tali spese. Molti, infatti, stanno addirittura pensando di vendere le proprie abitazioni pur di evitare questi oneri finanziari.
Non tutti sono preoccupati
Il 15% dei proprietari di immobili si dichiara fiducioso che lo Stato offrirà aiuti per coprire le spese di ristrutturazione. La convinzione è diffusa soprattutto nel Centro Italia, dove la percentuale arriva al 18%. Circa 2,9 milioni di italiani, inoltre, credono che la normativa non verrà mai effettivamente implementata nel nostro Paese: la percetuale di pessimisti tocca il 10,5% nel Nord Ovest, rispetto a una media nazionale del 9%.
Mutuo green
Gli esperti sottolineano l'importanza degli strumenti finanziari disponibili per aiutare le famiglie a sostenere i costi di ristrutturazione. Tra questi i mutui ristrutturazione e i prestiti personali. Per importi contenuti, fino a 40-50.000 euro, i prestiti personali sono preferibili poiché non richiedono garanzie reali. Per importi superiori, ad esempio oltre 60.000 euro, il mutuo ristrutturazione è l'opzione adeguata: secondo le simulazioni di Facile.it, un finanziamento da 60.000 euro in 20 anni, su un immobile dal valore di 200.000 euro, potrebbe avere un TAN del 3,10%, con una rata mensile di 335 euro.
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