Debutto choc di Draghi in Bce: tassi giù di un quarto di punto
14 nov 2011 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Mario Draghi debutta sullo scranno di presidente della Bce con una mossa a sorpresa. Annuncia subito cioè il taglio dei tassi di interesse di area euro, abbassati di un quarto di punto, e inverte così la tendenza rispetto al suo predecessore Trichet il quale nel 2011 aveva innalzato il tasso di riferimento portandolo dall'1% del mese di gennaio all'1,5% di luglio. Col taglio targato Draghi il tasso di riferimento è sceso all'1,25%, il tasso sui depositi si abbassa allo 0,5%, quello sugli impieghi tocca il 2%.
Sia Adusbef che Federconsumatori hanno apprezzato la decisione della Banca Centrale Europea: le due associazioni di tutela dei consumatori anzi attendono un altro taglio durante la prossima riunione visto che, sostengono, l'inflazione in area euro non costituisce pericolo, almeno non quanto sono pericolosi la crisi finanziaria e il credit crunch. A questo punto, dicono Adusbef e Federconsumatori, tocca al neo Governatore di Bankitalia Visco fare la sua mossa, garantendo “l'attenta vigilanza sulle banche, in modo da evitare che il taglio dei tassi venga incamerato dai banchieri senza trasferirsi allo sportello”.
Secondo le due associazioni la mossa di Draghi “deve dare una boccata d'ossigeno a famiglie e imprese indebitate e anche ai mutuatari che hanno l'occasione di risparmiare sui nuovi mutui casae sui vecchi, con una possibile diminuzione di 13 euro al mese per le rate di mutui da 100 mila euro, con un risparmio poco superiore ai 150 euro l'anno, oppure potranno pagare qualcosa di meno sui prestiti indicizzati”. Al coro dei contenti si unisce Adoc che ritiene giusto il taglio dei tassi di interesse e auspica che, dopo l'intervento della Bce, calino sensibilmente almeno del 5% o del 10% i prezzi dei prodotti, soprattutto di quelli alimentari. Se il costo del denaro scende, spiega il presidente di Adoc, Carlo Pileri, è possibile che calino anche i mutui a tasso variabile” favorendo il risparmio delle famiglie che potrebbero ritrovarsi a fine anno con un migliaio di euro i più in cassa.
Apprezzamento per la decisione della Bce arriva anche da Adiconsum anche se, secondo il segretario generale, Pietro Giordano, “la decisione della Banca centrale non può essere unica”. È necessario, dice Giordano, che i Paesi europei facciano di tutto per superare l'attuale difficile fasedella crisi. E l'Italia, secondo Giordano, “ha un compito particolare, dovendo recuperare la credibilità internazionale che dovrebbe avere” per i fondamentali che può mostrare. Secondo gli esperti, la riduzione di 25 punti base del tasso d'interesse va nella direzione di portare, nel 2012, il tasso fino a livelli inferiori al 2% in modo che la Bce possa effettuare scelte a favore sia della crescita economica che della creazione di nuovi posti di lavoro. Dal punto di vista dei mutui ai privati e alle famiglie, la diminuzione del tasso d'interesse potrebbe portare alla ripresa della domanda dei mutui a tasso variabile passati, a livello europeo, dal 68% della domanda nel terzo trimestre di quest'anno al 64% del quarto trimestre. Un calo determinato dalla riduzione dei tassi di riferimento Irs (oltre 80 punti base da luglio per l'Irs a vent'anni passato dal 3,67% al 2,83%).
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