Decreto Ristori, la seconda rata dell'Imu va pagata o no?
Cancellata solo per alcune categorie
Pubblicato il 25 November 2020
L'approvazione del decreto Ristori ha riempito di attese i proprietari di abitazioni o quanti hanno intenzione di acquistarne una, magari tramite mutui prima casa. In realtà, ha stabilito alcune regole che, ancora adesso, creano dubbi e perplessità.
L'Imu seconda rata, per esempio, non verrà cancellata per tutti. Con l'approvazione del decreto vengono definiti meglio i contorni della norma che porta alla sospensione del saldo di dicembre, ma solamente per le categorie che si dimostrano più colpite dalla seconda ondata dell'emergenza Covid.
Dubbi dopo la conferenza stampa del premier Conte
Il dubbio dei contribuenti è nato quando, nel corso della conferenza stampa durante la quale, il 25 ottobre scorso, il premier Conte ha illustrato le misure del nuovo decreto ristori, riservate alle categorie più colpite dalla seconda ondata di coronavirus, veniva annunciata proprio la cancellazione della seconda rata Imu 2020, senza però specificare quali sarebbero state le categorie esentate dal pagamento del saldo di dicembre.
Rata cancellata solo per i più colpiti dell'emergenza virus
Secondo la bozza di decreto approvato in consiglio dei ministri, la seconda rata Imu viene cancellata soltanto per le categorie più colpite dalla seconda ondata di coronavirus. Sono categorie di cittadini che, in virtù del nuovo dpcm, si sono viste chiudere le attività oppure ridurre l'orario di lavoro.
A essere esentati, dunque, dovrebbero essere attività come le piscine, le palestre, i teatri, i cinema, ma anche i ristoranti e i bar che abbiano dovuto anticipare l'orario di chiusura alle ore 18.
Il 16 dicembre scade la seconda rata Imu
A pagare la seconda rata dell'Imu 2020, invece, dovrebbero essere i proprietari di prime case di lusso (classe A1, A8, A9) e i proprietari degli immobili adibiti a seconda casa.
Al contrario, l'Imu sulla prima casa che non sia di lusso non deve essere pagata. La scadenza per la seconda rata dell'Imu è fissata per il 16 dicembre.
Chi non paga la prima rata?
Come previsto dal decreto Rilancio, non pagano la prima rata dell'Imu a giugno 2020 i proprietari di immobili che siano adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, ma anche quelli di immobili degli stabilimenti termali e di agriturismi, villaggi turistici, oppure ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, gli affittacamere per brevi soggiorni, di case e appartamenti per le vacanze, i bed & breakfast, i residence e i campeggi.
La seconda rata, invece, dovrà essere pagata, salvo novità dell'ultimo minuto.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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