Compravendite: le previsioni per il 2024 non sono rosee, ecco perché
18 gen 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Potrebbe esserci un calo dei prezzi
Il mercato immobiliare a scopo residenziale nel 2023 chiuderà con volumi di compravendite in diminuzione rispetto al 2022 e la tendenza al calo potrebbe continuare anche nel 2024. A formulare tale previsione è l’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa secondo cui, tuttavia, 680mila compravendite stimate a fine 2023 rappresentano comunque un buon numero di transazioni e un mercato in salute.
Compravendite ancora in calo per tutto l’anno
La situazione economica attuale fa sì che nel 2024 le compravendite possano ulteriormente diminuire e attestarsi intorno alle circa 650mila unità. Alla base di questa tendenza ci sono diversi fattori, come ha spiegato Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa.
“I tassi di interesse, ancora elevati e per i quali si prevede un miglioramento per il 2024, unitamente alla prudenza delle banche, sono elementi che rendono l’accesso al credito ancora difficoltoso, soprattutto per chi ha necessità di ricorrere a mutui importanti. Questo potrebbe portare a una riduzione dei prezzi, in particolare per le tipologie più popolari e per le metrature più ampie. I tagli piccoli che non chiedono capitali importanti non dovrebbero subire importanti ribassi. Non ci aspettiamo impatti negativi sulle tipologie top, signorili e su quelle di nuova costruzione, in ottimo stato ed efficienti, per le quali si è anche disposti a spendere qualcosa in più".
Nuova frenata per il nuovo e l’usato da ristrutturare
La realizzazione di nuove costruzioni sarà più facile che avvenga nelle grandi città mentre potrebbero rallentare nell’hinterland e nei capoluoghi di provincia qualora i costi di costruzione fossero troppo alti per garantire un buon assorbimento sul mercato. L’ufficio studio del Gruppo Tecnocasa prevede un calo dei valori anche per le soluzioni da ristrutturare e che richiedono lavori significativi.
“Il gap tra le richieste dei proprietari e la diminuita disponibilità di spesa porterà a un allungamento dei tempi di vendita che gli operatori del Gruppo Tecnocasa hanno già avvertito nella seconda parte del 2023. Gli investimenti rimarranno una componente importante del mercato sia nella modalità destinata alla locazione breve sia a lungo termine ma, in quest’ultimo caso, con una maggiore attenzione alla solvibilità dell’inquilino a cui potrebbero essere richieste maggiori garanzie. Infatti, sono numerosi coloro che si stanno spostando sull’affitto breve”.
Tengono le località turistiche e le richieste d’affitto
Le previsioni restano buone anche per le località turistiche dove, nonostante la minore intensità della spinta all’acquisto sperimentata negli ultimi anni, si registra ancora un discreto interesse da parte di acquirenti stranieri.
Le locazioni potranno inoltre riguadagnare terreno grazie a una buona domanda. “L’offerta non sempre sufficiente, soprattutto alla luce del ritorno degli short rent, sarà causa di un ulteriore aumento dei canoni che però rischia di non essere più sostenibile. Naturalmente occorrerà considerare l’evoluzione dell’economia, per la quale si prevede una crescita ancora debole, il trend che avrà l’inflazione e in che direzione andrà la fiducia di imprese e consumatori”, ha concluso Megliola.
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