Dopo la pensione sono molti gli italiani che decidono di comprare un immobile
12 mag 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Per molti italiani, la fine dell’attività lavorativa a tempo pieno e l’arrivo della pensione rappresenta un momento favorevole anche per cambiare casa. Soprattutto se i figli sono ormai autonomi, il ritrovato tempo libero spinge a cercare un immobile di dimensioni più piccole per riuscire a ottimizzare le spese. Per altri invece, l’uscita dal mondo del lavoro offre finalmente la possibilità di tornare al paese d’origine lasciato da giovani o di andare a vivere lontano dalle grandi città e anche dal caro vita.
Secondo alcuni dati rilevati dalle agenzie del Gruppo Tecnocasa sul territorio nazionale, l’11,3% degli acquisti avvenuto nel secondo semestre del 2014 è stato effettuato proprio da pensionati.
Nel 63,7% dei casi hanno comprato l’abitazione principale, nel 23,2% dei casi hanno comprato a scopo di investimento e nel 13,1% degli acquisti per andarci in vacanza. Rispetto ad un anno fa, in particolare rispetto al secondo semestre, è diminuita la percentuale di acquisti per investimento del 4,5% mentre sono aumentate le percentuali di acquisto di case vacanza e delle abitazioni principali (rispettivamente del 3,3% e dell’1,2%).
Ma il dato più interessante è che, una volta giunti in pensione, vengono utilizzati i risparmi di una vita: solo il 16,5% degli acquisti infatti è stato effettuato facendo ricorso a un mutuo casa, mentre l’83,5% della compravendite è avvenuto senza chiedere un finanziamento. Una tendenza che rispetto al secondo semestre del 2013 è rimasta sostanzialmente identica.
Le richieste dei pensionati si sono concentrate maggiormente sui trilocali (36,2%), seguiti dai bilocali (25,9%) e dai quattro locali (13,9%); ville, villette, case indipendenti e semindipendenti compongono insieme il 13,7% degli acquisti.
A spingere all’acquisto potrebbe essere proprio il desiderio di cambiare vita o di ottimizzare le risorse economiche. Un terzo di coloro che hanno venduto casa nel secondo semestre del 2014 è in pensione (33,5%) e se si guarda alle motivazioni si scopre come il 47,6% dei pensionati abbia venduto l’immobile per ottenere risorse economiche aggiuntive, il 35,9% per migliorare la qualità abitativa ed il 16,5% per trasferirsi in un altro quartiere o in un’altra città.
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