Mutui, arrivano i subprime targati Cassa depositi e prestiti
22 ago 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
I mutui casa in Italia sono profondamente in crisi, lo sappiamo, come tutto il settore immobiliare. In tutto, lo stock di mutui che sono stati concessi alle famiglie italiane per acquistare l'abitazione, a giugno di quest'anno è stato pari a 364,1 miliardi, lo 0,8% in meno su base mensile rispetto all'anno passato. Credit crunch, prezzi delle abitazioni in ribasso, compravendite ferme e soprattutto condizioni economiche sempre più precarie per le famiglie sono alcuni dei driver di questa débâcle.
Per cercare di sbloccare questa situazione complessa e statica il governo sta pensando a un ruolo da attore principale per la Cassa Depositi e Prestiti. Prende corpo così l'ipotesi che la Cassa possa utilizzare un plafond da 5 miliardi di euro da destinare al rilancio del mercato dei mutui. I soldi potrebbero essere utilizzati in sostanza per misure di sostegno al credito: in questo senso, tramite mutui cartolarizzati, le banche potrebbero finalmente erogare i tanto attesi finanziamenti che poi verrebbero rivenduti a soggetti terzi (la Cdp, appunto, sarebbe fra questi) in modo da avere del capitale sempre in cassa (poco, secondo le stime) grazie proprio alla cessione dei mutui.
Ovviamente il giochetto è molto simile ai famosi e tanto vituperati mutui subprime, una sottospecie di quei troppo famosi “derivati” che, anni fa, causò l'inizio della crisi che stiamo ancora vivendo. A parte il fatto che non tutta la colpa di questa crisi è dei subprime, c'è anche da dire che questo tipo di mutui è servito comunque da stimolo per il mercato immobiliare e che oggi, qui, in Italia, sarebbero comunque più controllati, grazie proprio all'intervento della Cassa Depositi e Prestiti. La quale, come già avviene per l'istituzione similare in Germania (la tedesca Kfw) e in Francia (la francese Cdc), sarebbe destinata a fornire garanzie alle famiglie che manifestino l'intenzione di contrarre un mutuo per l'acquisto della casa.
Nell'aria viene ventilata anche l'ipotesi che a Cdp possa acquistare mutui cartolarizzati in modo che le banche possano finalmente allentare i cordoni della borsa erogando più facilmente i finanziamenti alle famiglie ed alle imprese.
I mutui cartolarizzati, lo ricordiamo, sono uno strumento che generalmente libera parecchie risorse: nonostante questo, i cinque miliardi che la Cdp destinerebbe allo scopo sembrano pochi, dal momento che le stime sulle cartolarizzazioni degli istituti bancari italiani nel primo trimestre 2013 forniscono cifre tra i 50 e i 100 miliardi. Quella della Cdp, insomma, si presenta subito come un'apertura ancora modesta, soprattutto se paragonata alla flessione del mercato dei mutui nostrano, passato dagli oltre 60 miliardi di euro erogati ogni anno all'apice della fase di espansione, ai circa 25 miliardi dell'anno scorso. Sarà un'apertura modesta ma si presenta comunque come un'importante inversione di tendenza. Volendo fare le pulci a questa ipotesi che per ora viene solo vociferata negli ambienti romani, si possono guardare i numeri degli altri Paesi europei, attestando come sia difficile trovare il nesso tra la forte componente dei mutui cartolarizzati e l'efficienza del mercato del credito. I dati sono contrastanti e di sicuro c'è solo che un intervento di questo tipo potrebbe fornire la spinta per una ripresina del mercato dei mutui.
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