Casa in affitto: aumenti a doppia cifra per i canoni nel 2023
9 gen 2024 | 4 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Impennata record del 13,8%
Pubblicato il 9 January 2024
Cercare casa in affitto o comprarne una sottoscrivendo un mutuo prima casa? Nonostante la rata media di un mutuo a tasso variabile sia aumentata, a seguito dell’incremento dei tassi da parte della Bce, il ricorso all’affitto può rivelarsi in questo momento una scelta ancora più onerosa in termini di esborso mensile.
A fornire un’indicazione precisa in questo senso è l’indice dei prezzi pubblicato dal portale di intermediazione immobiliare Idealista. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi, il costo dell'affitto ha registrato un’impennata record del 13,8% nel 2023: lo scorso mese il canone mensile medio era di 12,5 euro al metro quadro.
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di Idealista: “Con meno immobili disponibili per l’affitto in molte aree – quest’anno la riduzione dello stock si attesterà intorno al 20% -, lo squilibrio tra domanda ed offerta ha reso gli affitti sempre più costosi, toccando i livelli più alti da quando l’indice è stato creato. Un aumento solo in parte mitigato dal calo del 3,5% registrato nell’ultimo trimestre”.
De Tommaso sottolinea che, “è difficile immaginare che gli affitti aumenteranno ancora in maniera drastica come negli ultimi 12 mesi, ma continueranno a salire a causa del persistente basso livello dell'offerta e della forte domanda, soprattutto nei principali centri dove prevediamo un mercato degli affitti destinato a rimanere impegnativo per gli inquilini nel breve termine”.
Capoluoghi: a Modena il balzo in alto più elevato
La pressione crescente della domanda ha fatto lievitare i canoni di locazione nella maggior parte dei capoluoghi italiani monitorati con incrementi a doppia cifra in ben 28 città.
Tra questi vi sono Bari (14,3%), Napoli (14,2%), Torino (12,5%), Milano (10,8%) e Palermo (10,2%). Rialzi rilevanti si sono registrati anche a Genova (7,8%), Bologna (6,8%), Roma (6,3%) e Venezia (5,7%).
Tuttavia, è Modena (28,2%) a guidare la classifica degli aumenti degli ultimi 12 mesi, seguita da Pesaro (25,2%), Avellino (23%) e Vibo Valentia (20%). Al contrario, Campobasso (-18%) e Macerata (-10,5%) registrano le contrazioni più marcate.
Prezzi al mq: Milano si conferma la città più cara in assoluto
Milano si conferma, anche nel 2023, la città con i prezzi di affitto più elevati, raggiungendo i 22,9 euro al metro quadro e toccando il massimo storico dall’introduzione dell’indice di idealista nel 2012. Venezia (18,1 euro/mq) e Bologna (16,6 euro/mq) seguono nella classifica.
Roma (14,8 euro/mq) e Napoli (13,7 euro/mq) occupano rispettivamente il quinto ed il sesto gradino del ranking. Sul versante opposto, i capoluoghi più economici per l’affitto in Italia risultano essere Reggio Calabria (5,4 euro/mq), Vibo Valentia (5 euro/mq) e Caltanissetta (4,8 euro/mq).
Valle d’Aosta e Lombardia le regioni con il canone più elevato
Per quanto riguarda la classifica regionale solo in Molise e nel Trentino-Alto Adige i prezzi delle locazioni sono diminuiti rispettivamente del 5,2% e del 2,9% nell’ultimo anno. I maggiori aumenti interessano Valle d’Aosta (23,8%), Lombardia (21,3%) e Toscana (20,9%). Anche la Sardegna (14%) registra una crescita superiore alla media del periodo.
Grazie a un significativo aumento quest'anno la Valle d’Aosta (19,1 euro/mq) diviene la regione dove il costo per l’affitto è più elevato, scalzando la Lombardia (21,3 euro/mq) dalla prima posizione. A seguire, con prezzi superiori alla media nazionale, si collocano Toscana (16,2euro/mq), Trentino-Alto Adige (14 euro/mq) ed Emilia-Romagna (13,3 euro/mq). Tutte le altre regioni si attestano su prezzi inferiori alla media nazionale di 12,5 euro mensili, dai 12,1 del Lazio, a ridursi fino ai 6,1 euro di Molise, la regione più conveniente per la locazione di un immobile.
Province: prevale la tendenza rialzista
Anche per quanto riguarda l’andamento per provincia domina la tendenza nettamente rialzista in ben 92 delle 108 aree monitorate, con una forte volatilità dei valori, specialmente nei territori a forte propensione all’affitto breve a scopo turistico o lavorativo.
Questo spiega le significative variazioni al rialzo di Sondrio (31,7%), Lucca (28,9%) e Firenze (27,7%), dove la scarsità dell’offerta amplifica le richieste dei proprietari. Incrementi a doppia cifra per altre 36 province, di cui 19 superano il trend nazionale. All’opposto, 16 province segnano un calo con indici di ribasso particolarmente rilevanti per Rieti (-15,9%) e Bolzano (-13,8%).
Secondo il rapporto, Lucca (27 euro/mq) è la provincia con gli affitti più cari d’Italia, davanti a Belluno (26,3 euro/mq) e Rimini (23,2 euro/mq). Quattordici province presentano prezzi superiori alla media nazionale, con valori compresi tra i 21,6 euro al metro quadrato di Milano e i 12,7 euro di Trento. Al contrario, le zone più economiche per l’affitto sono Alessandria con 5,3 euro al mese, Enna (4,9 euro/mq) e Caltanissetta (4,8 euro/mq).
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