Caro-mutui: 5 possibili soluzioni per alleggerire la rate
21 lug 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
I consigli di Abi per chi ha un mutuo variabile
Inflazione, rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea, rate più salate per i titolari di mutuo a tasso variabile. È il domino che si è innescato negli ultimi mesi, mettendo in difficoltà molte famiglie. La Bce, come ribadito di recente dalla presidente Christine Lagarde, continuerà la stretta. Di conseguenza, non si intravede ancora un'inversione di tendenza.
Ci sono però dei possibili interventi che potrebbero ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile. In un recente memorandum, l’Associazione bancaria italiana - Abi - ne ha segnalati cinque.
Revisione delle condizioni
In generale, l’Abi raccomanda, sin dai primi segnali di possibili difficoltà, di rivolgersi alla propria banca per valutare le possibili soluzioni. L’istituto fornirà le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutarne gli impatti. I clienti potranno quindi chiedere una revisione delle condizioni contrattuali.
Allungamento del mutuo
Tra le condizioni negoziabili c’è la durata del mutuo. Chi ne è titolare può concordare con la propria banca un allungamento. Ogni rata è soggetta a interessi e costi accessori. Di conseguenza, la spesa complessiva lieviterà ma, in compenso, il mutuo verrà spalmato su un maggior numero di rate, alleggerendo l’esborso mensile.
Surroga
Un’altra via percorribile è costituita, spiega l’Abi, dalla “cosiddetta portabilità/surroga dei mutui”. La normativa italiana prevede infatti la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca. Dopo il trasferimento, sarà consentito modificare le relative condizioni contrattuali, in accordo con il nuovo istituto.
Fondo di solidarietà
Le famiglie in difficoltà possono ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, il cosiddetto “Fondo Gasparrini”. Permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cioè la cassa integrazione) o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi.
Trasformazione in tasso fisso
È possibile trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. Si tratta di una scelta libera dell’intestatario, alla quale - in alcuni casi - le banche non possono opporsi. Secondo le disposizioni della legge di Bilancio per il 2023, infatti, gli istituti sono obbligati alla trasformazione in caso di richiesta del mutuatario che non sia in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200.000 euro e con Isee del mutuatario inferiore ai 35.000 euro.
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