Banche guardinghe e e mutui sempre più small
Pubblicato il 31 January 2013
Cosa succede nel mercato dei mutui italiano? Niente, tutto rimane come prima, come nel 2012: una situazione stagnante tendente al basso. Anche se secondo l'Abi il tasso è sceso lievemente a dicembre, passando dal 3,83% al 3,7% crollano del 44% le richieste di finanziamento da parte delle famiglie italiane e anche se ai giovani sotto i trent'anni vanno solo il 16% delle richieste di mutuo presentate (una su quattro arriva da under 30) le banche continuano a fare il bello ma soprattutto il cattivo tempo. In soli sei mesi, dicono i dati, l'importo di mutui concessi alle famiglie italiane è calato del 4%.
Con cifre preoccupanti nel loro oscillare: nell'ultimo semestre infatti il massimo importo accordato dagli istituti di credito è stato 116.000 euro, quando nei sei mesi precedenti era stato di 121.000. Analizzando le richieste arrivate tra aprile 2012 e ottobre 2012 si registra il nuovo evidente aumento del differenziale tra somma richiesta dal mutuatario e somma effettivamente erogata dalla banca, differenziale che in sei mesi è salito dal 6% all'11% attuale. Perché questa differenza aumenta? Perché le famiglie italiane vogliono cifre sempre più alte per comprarsi la casa e questo accade proprio perché l'importo medio tende a scendere sempre più da almeno dodici mesi. Il peggio è che, di fronte allo strapotere delle banche i poveri clienti italiani sembrano arrendersi: i dati infatti dicono che i nostri connazionali che ricorrono al mutuo si accontentano delle cifre, sempre al ribasso, che le banche accordano, pur consapevoli che il 50% dell'importo totale del valore dell'immobile dovrà essere finanziato con i risparmi accumulati.
E non è tutto, c'è da notare ancora una cosa e cioè che, a fronte di tutto questo, il valore medio degli immobili non diminuisce di un centesimo, anche se da tempo si parla di calo del prezzo del mattone. Un altro elemento che viene fuori collegato ai precedenti è la preferenza che gli italiani dimostrano di accordare al tasso variabile che rappresenta in questo momento la scelta più vantaggiosa rispetto a quello fisso. Se si prende come riferimento invece il solo mutuo per l'acquisto della prima casa si nota come lo scenario muti ancora una volta: negli ultimi sei mesi infatti la richiesta di mutui è scesa di un altro 3%, con cifre medie che passano dai 139.000 euro del maggio 2012 ai 135.000 attuali. Questo anche se la cifra media erogata dalle banche torna a salire e si attesta ora sui 127.000 euro ben distante comunque, come si vede, dai 135 mila euro di cui le famiglie italiane avrebbero bisogno.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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