L'avanzata del mutuo cointestato
Pubblicato il 20 July 2016
Con l'approvazione recente del disegno di legge Cirinnà, le unioni civili hano acquisito riconoscimenti importanti, tra cui la pensione di reversibilità e l'eredità. Ma alcuni cambiamenti significativi sono alle porte anche per quanto riguarda i mutui, compresi i mutui prima casa: con l'approvazione della nuova legge, infatti, le coppie di fatto avranno la possibilità di accedere al mutuo cointestato che finora è stato riservato solo alle coppie tradizionali. Un tipo di mutuo, il cointestato, che le banche apprezzano molto, viste le maggiori garanzie reddituali richieste: per questo, sempre più spesso, stanno accedendo al cointestato non solo le famiglie ma anche i conviventi e gli amici che, piuttiosto che pagare un affitto, decidono di dividere le spese per il mutuo.
Il mutuo che piace alle banche. Perché scegliere un mutuo cointestato? Perché questo tipo di finanziamento ha la caretteristica di garantirne l'accesso a più persone, sfruttando la stessa ipoteca in modo da ottenere il denaro necessario. In genere questo tipo di mutuo viene sfruttato da due coniugi che abbiano bisogno di acquistare casa: in questo caso, i due coniugi corrono lo stesso rischio, rendendosi entrambi finanziariamente responsabili dell'ipoteca sull'immobile.
I vantaggi del cointestato. I vantaggi di stipulare un mutuo, anche prima casa, cointestato sono vari. Prima di tutto si accede al finanziamento in maniera più celere, dal momento che raramente una banca rifiuterà una cointestazione, visto che due redditi garantiscono certo più di uno. E poi il mutuo cointestato consente di pagare una rata quasi dimezzata. Un altro beneficio è dato dalla possibilità di rivalersi, in caso di mancato pagamento, su uno dei due debitori.
Attenti al divorzio. Siccome la materia non è stata ancora completamente definita valgono per i mutui cointestati tutte le disposizioni che sono valide per i coniugi tradizionali. Per quanto riguarda la detrazione degli interessi passivi, per esempio, ma anche per i pagamenti delle rate in caso di scioglimento dell'unione civile. I problemi, infatti, sorgono quando si rompe il rapporto che lega i due intestatari, e uno dei due non paga. In questo caso, il ddl prevede che si possa attuare o la vendita della casa in modo da rimborsare il prestito; oppure la surroga per poter passare da un mutuo cointestato a uno tradizionale; o ancora l'accollo, cioè l'operazione che permette al coniuge di restare proprietario dell’immobile, dopo averne acquistato l’altra parte e mantenendo invariate le condizioni del mutuo. In caso di divorzio, se ci sono figli, la nuova normativa prevede che la parte obbligata a pagare gli alimenti possa decidere di detrarre le rate del mutuo dall’assegno dovuto all’ex coniuge.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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