Mutui a picco mai così male da dieci anni
13 giu 2013 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Crolla a picco il mercato dei mutui italiano: a maggio infatti il numero delle richieste di finanziamenti ha fatto registrare un nuovo calo, ancora a due cifre, attestandosi a -12% rispetto allo stesso mese del 2012. Quel che è peggio è che il dato si inserisce in una striscia continua di cali negativi: il numero delle richieste dei primi cinque mesi del 2013 infatti rappresenta il dato peggiore degli ultimi dieci anni. Lo rivela l'ultima analisi di Eurisc, sistema di informazioni creditizie di Crif che evidenzia come il calo si sommi ai numeri parecchio negativi del 2012: nei primi cinque mesi del 2012 la diminuzione delle domande ha toccato il 45%, percentuale a cui si aggiunge un -11% del corrispondente periodo del 2013.
Un trend continuamente negativo, dunque, ma particolarmente indicativo perché – spiegano da Crif – si tratta di dati relativi a istruttorie presentate formalmente dalle famiglie italiane alle banche e dunque non di semplici richieste di informazioni o di ricerche su offerte online”. E non è tutto: diminuiscono le domande di mutui e, contemporaneamente, diminuiscono gli importi medi richiesti per i mutui, importo che alla fine del mese di maggio si è attestato a 127.646 euro, ben al di sotto della media 2012 che era di 131.397 euro. Restano fermi invece i dati generali, come quello che attesta che gli italiani concentrano comunque le loro richieste nella classe di mutui compresa tra 100.000 e 150.000 euro, somma richiesta dal 29,31% degli italiani. In realtà, a livello generale, negli ultimi mesi, l'unica fascia a crescere è stata quella più bassa, quella che richiede fino a 75.000 euro, aumentata del 2%. Dai dati rilevati dal Crif emerge il progressivo allungamento nella durata dei mutui richiesti: la classe compresa tra i 25 e i 30 anni, per esempio, si conferma la preferita dagli italiani, con una quota del 28,5%.
L'allungamento dei tempi conferma il tentativo delle famiglie italiane di ridurre l'importo delle rate mensili, cioè il peso del mutuo sul bilancio famigliare. “Il trend delle domande di mutuo è un indicatore fondamentale per tastare il polso delle famiglie italiane e per valutare la loro propensione all'acquisto di un immobile residenziale - spiega Simone Capecchi, direttore Sales&marketing del Crif – Le famiglie italiane, negli ultimi due anni, hanno assunto un atteggiamento diverso sia rispetto all'investimento immobiliare che rispetto ai mutui: considerando la fase di perdurante incertezza che caratterizza la nostra economia, molti italiani scelgono di non appesantire il bilancio famigliare. Piuttosto preferiscono rinviare l'acquisto della casa oppure rivolgersi alla cerchia famigliare o a quella degli amici, temendo di non riuscire a pagare regolarmente i finanziamenti eventualmente accesi”.
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