In Italia un mutuo su tre viene erogato da banche estere
13 ago 2012 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
In Italia le banche straniere sono riuscite a sfatare una buona parte di luoghi comuni catastrofisti. Sono, per esempio, meno esposte sul debito pubblico nostrano anche se hanno aumentato la presenza nell'economia reale. A dirlo sono i numeri 2011 secondo cui gli impieghi delle banche estere in Italia sono cresciuti del 3%, contro un +0,7% delle banche italiane.
Dato ancora più interessante, le banche estere che operano nel nostro Paese dimostrano di non fidarsi del settore pubblico: cresce infatti, secondo il rapporto 2011 dell’Associazione tra banche estere in Italia, la quota di mercato degli istituti stranieri nel segmento dei mutui alle famiglie (che oggi rappresenta circa un quinto del totale) e restano in prima linea in quello produttivo.
Le banche estere, secondo l'Aibe, nel 2011 hanno aumentato la quota di mercato dei mutui erogati nel nostro Paese portandola al 19,6% dal 18,6% del 2010. Questo, dice l'associazione, anche perché le banche straniere riescono ad applicare sui finanziamenti tassi d'interesse più contenuti (circa 20 punti base in meno) rispetto alle banche italiane concorrenti.
Sempre secondo il report dell'Aibe, il 28% dell’erogazione dei nuovi mutui è coperta da banche straniere che hanno visto crescere l'anno scorso la loro quota di mercato nel comparto finanziamenti dal 16,1% al 16,3%. Le banche estere coprono da sole il 13,7% della raccolta complessiva: la loro quota di mercato è composta per il 10% da filiazioni, ossia da stranieri che controllano società per azioni italiane, e da filiali estere per il 3,7%. Sempre secondo il report dell'Aibe è rallentata la caduta della domanda dei nuovi mutui richiesti da famiglie italiane pur se il dato rimane negativo rispetto al 2011.
Secondo le rilevazioni del Crif, a maggio si è verificata la contrazione del 38% nella richiesta dei mutui ipotecari: il dato resta pesantemente negativo ma si rivela comunque il migliore da inizio anno. Guardando bene l’andamento della domanda di mutui nei primi cinque mesi del 2012, secondo il rapporto del Crif, emerge una contrazione del 45% nella richiesta mutui rispetto allo stesso periodo del 2011.
di Franco Canevesio
Cristina Bartelli
15/04/2020, 09:36:01
rocchina gelonese
27/03/2020, 10:44:23
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