Tassi invariati, mutui in aumento: per Adusbef e Federconsumatori qualcosa non va
1 mar 2012 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Pubblicato il 1 March 2012
La litania la sentiamo da tempo immemore quando si parla di benzina, per esempio, o di assicurazioni: ogni volta che c'è qualche ribasso a livello macro, questo non corrisponde a un analogo sconto nelle tasche degli utenti. Ora la stessa cosa succede coi mutui: la Bce taglia il costo del denaro ma questo non corrisponde ad un analogo calo nei tassi di interesse per i mutui. L'allarme arriva da Adusbef e da Federconsumatori che denunciano l’atteggiamento delle banche italiane le quali applicano ai mutui tassi d'interesse che sono più alti dello 0,67% se confrontati con la media europea.
In Europa, infatti, la media dei tassi d'interesse sui mutui è pari al 3,93% mentre da noi risulta essere del 4,6%. E non è tutto: da noi, i nuovi mutui, negli ultimi quattro mesi hanno subìto una raffica di aumenti tale da innalzare l'esborso mensile più o meno di 150 euro. Secondo le associazioni dei consumatori, si tratta in ogni caso di “una spirale di aumenti del tutto ingiustificata”. Come se non bastasse, fanno presente Adusbef e Federconsumatori, lo stesso discorso è valido anche per il credito al consumo, che evidenzia un distacco dello 0,84% rispetto alla media dell'Unione europea, con una media dei tassi italiana al 7,32% contro i tassi medi di Eurolandia al 6,48%. Per di più, dicono ancora le associazioni di difesa dei consumatori, le banche italiane hanno introdotto “ulteriori balzelli che gravano sui costi dei conti correnti”, saliti a 295,66 euro contro i 114 euro dell’Europa a27.
“I tassi che partecipano alla formazione del costo del denaro sia per i prestiti che per i mutui casa sono fermi - dicono le due associazioni - grazie anche alla decisione della Banca centrale europea di lasciarli invariati all’1%. Nonostante ciò, lo spread, cioè il guadagno degli istituti di credito italiani, relativo a mutui e a finanziamenti sale in maniera vertiginosa”. Per tutto questo le due associazioni si sono rivolte alla Banca d’Italia in modo che vigili sull’impiego del denaro della Bce ma soprattutto sulla politica dei tassi e sulle commissioni da tempo “in aumento vertiginoso”. “Chiediamo all’Antitrust di verificare ogni comportamento scorretto messo in atto dalle banche alla luce della correttezza del mercato. A Bankitalia e al governo, inoltre, chiediamo d'intervenire subito in modo da controllare il comportamento delle banche giudicato inaccettabile, prendendo i provvedimenti necessari per contrastare qualsiasi volontà speculativa”.
di Franco Canevesio
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