Mutui, occhio al pignoramento
19 mar 2012 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
I dati dicono che sono in aumento i mancati pagamenti delle rate dei mutui sottoscritti: vediamo cosa si può fare in caso di pignoramento e come lo si può evitare.
Innanzitutto, la legge aiuta il debitore, almeno all'inizio, visto che prima di arrivare all'atto definitivo il debitore può collezionare sei avvertimenti. Più precisamente, l'articolo 40 Testo unico bancario prevede che il debitore, se paga una rata con un ritardo variabile fra 30 e 180 giorni, può evitare le azioni esecutive versando solamente gli interessi di mora. Soltanto se il debitore accumula sette pagamenti ritardati il creditore può richiedere che l'intero debito venga rimborsato immediatamente, facendo eventualmente scattare la procedura che porta al pignoramento dell'immobile. La richiesta di pagamento integrale (e il pignoramento) possono però anche scattare subito se trascorrono più di 180 giorni dalla data di scadenza stabilita dall'ente erogante nel piano di ammortamento senza che il debitore abbia pagato alcunché. La regola generale vuole che, se i debitore è in affanno, è meglio lo comunichi subito alla banca in modo da trovare una soluzione concordata senza attendere l'avvio del corso forzoso di legge.
Un altro aiuto al debitore viene fornito dalla moratoria sui mutui. In accordo con 13 associazioni di consumatori, l'Abi nell'ambito del “Piano famiglie” ha prorogato al 31 luglio 2012 il termine che garantisce la possibilità di attivare per un anno una sospensione nel pagamento delle rate su un finanziamento ipotecario. A questa misura “salvafamiglie” possono accedere i soggetti che si trovano nella condizione di rimborsare un mutuo contratto per la prima casa che abbia un importo fino a 150 mila euro, sempre che i soggetti in questione abbiano un reddito imponibile inferiore a 40 mila euro e, soprattutto, che abbiano subito nell'ultimo anno degli eventi particolarmente negativi come morte o perdita del posto di lavoro o insorgenza di alcune condizioni di non autosufficienza o ancora ingresso in cassa integrazione.
Un altro modo per evitare il pignoramento consiste nel rimborso delle rate di un mutuo da polizza Cpi, cioè Credit protection insurance. Attenzione però: questi sono contratti finiti nel mirino dell'Isvap che ha subodorato l'applicazione di provvigioni troppo alte, per cui vanno considerate ragionevoli soltanto se i premi non superano l'1-2% del capitale prestato.
di Franco Canevesio
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