Precompilata con un doppio percorso per i controlli
Dall’11 maggio è possibile intervenire sul modello 730, verificarlo, modificarlo, integrarlo o semplicemente accettarlo senza modifiche e poi spedirlo. Prima lo si spedisce prima è possibile ricevere, se si è a credito, il rimborso previsto nella busta paga. Quest’anno l’Agenzia delle Entrate ha implementato la modalità di compilazione assistita con un vero e proprio tutor per modificare, integrare, inserire i dati relativi agli oneri dichiarativi.
Di cosa stiamo parlando? Delle spese sostenute nel 2022 (sono quelle che si dichiarano nel 2023) e per cui il fisco riconosce che abbiamo diritto a uno sconto, una detrazione. Al contribuente non resta che compilare i campi guidati dal programma che fornisce il risultato con le applicazioni delle percentuali di sconto.
Modello senza modifiche, controlli al minimo
Per chi accetta il modello senza modifiche, spiega l’Agenzia, ci sono dei vantaggi. Ecco quali:
- Limitarsi alla verifica dell’esattezza e della completezza dei dati inseriti dall’Agenzia delle Entrate. E se si trovano dati incompleti? Integrarli o modificarli;
- Ottenere importanti vantaggi sui controlli. Quali? Una diversa procedura per i controlli documentali a seconda che il contribuente accetti o modifichi la dichiarazione proposta dall’Agenzia, direttamente o tramite un soggetto delegato (sostituto, Caf o professionista).
Se si sceglie la strada della presentazione diretta (o fai-da-te) o tramite sostituto di imposta e si invia senza apportare modifiche (o con modifiche che non incidono sul reddito o sull’imposta) non saranno controllati, spiega l’Agenzia, i documenti che attestano le spese indicate nella dichiarazione, i cui dati sono stati forniti all’Agenzia delle Entrate da soggetti terzi (medici, strutture accreditate per l’erogazione dei servizi sanitari, strutture autorizzate e non accreditate, farmacie e parafarmacie, professionisti sanitari, infermieri, ostetriche, tecnici sanitari di radiologia medica, università, banche, assicurazioni, enti previdenziali, imprese di pompe funebri, amministratori di condominio, asili nido pubblici e privati, istituti scolastici e dagli enti del terzo settore).
Controllo solo sui dati modificati
Al contrario se il contribuente modifica la precompilata (con modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta): l’Agenzia potrà eseguire il controllo unicamente sui dati variati e non anche (come accadeva in passato) su tutti gli altri dati che non sono stati modificati.
Attenzione, a prescindere dall’accettazione o dalla modifica della dichiarazione, l'Agenzia può comunque effettuare nei confronti del contribuente i controlli per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per usufruire delle agevolazioni fiscali e il controllo sui dati comunicati dai sostituti d’imposta mediante la certificazione unica (CU).
Quali sono le modifiche rilevanti per il Fisco
La dichiarazione si considera modificata, per esempio, se vengono modificati i redditi e gli oneri o se sono inserite nuove voci non presenti nel modello precompilato. Si considera accettata, invece, quando il contribuente modifica i dati del sostituto che effettua il conguaglio o inserisce il codice fiscale del coniuge non a carico.
Se il 730 me lo fa il Caf o il professionista abilitato
Se inviato senza modifiche, dal periodo d’imposta 2022 non si effettua più il controllo formale sui dati relativi agli oneri in essa indicati, forniti dai soggetti terzi. Se presentato con modifiche, che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, il controllo formale sui documenti relativi agli oneri deducibili e detraibili sarà effettuato nei confronti del Caf o del professionista che ha apposto il visto di conformità sulla dichiarazione, anche con riferimento agli oneri comunicati all’Agenzia delle Entrate da soggetti terzi.
Il controllo formale non viene comunque eseguito sui dati delle spese sanitarie che non sono stati modificati rispetto alla dichiarazione precompilata e non è richiesta la conservazione della documentazione.
Controlli doppi
Il Caf, o il professionista, deve prendere in visione la documentazione esibita dal contribuente e verificare la corrispondenza delle spese sanitarie con gli importi aggregati in base alle tipologie di spesa utilizzati per la predisposizione della dichiarazione precompilata.
In caso di difformità, l'Agenzia delle Entrate effettua il controllo formale solo sui documenti di spesa che non erano stati indicati nella dichiarazione precompilata. Salvo i casi di condotta dolosa del contribuente, l’eventuale pagamento di sanzioni sarà a carico del Caf o del professionista. Resta a carico del contribuente il pagamento delle maggiori imposte e degli interessi.
Senza modifiche non vuol dire senza verifiche
Anche in questo caso L'Agenzia può comunque effettuare nei confronti del contribuente i controlli per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per fruire di detrazioni o deduzioni: di questo rispondono sempre i contribuenti e non i Caf o i professionisti. Per esempio, per la detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, può essere controllata l’effettiva destinazione ad abitazione principale dell’immobile.
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