Meno detrazioni per i mutui

Detrazioni a rischio per gli interessi passivi dei mutui e nuove tasse sulla casa. Il 2014 si apre sotto il segno della stangata: la cosiddetta Legge di stabilità ha infatti introdotto la necessità per il governo di razionalizzare, entro il 31 gennaio 2014, le agevolazioni fiscali su spese mediche, interessi sui mutui, assicurazioni e simili, per reperire, tra il 2014 e il 2016, oltre 1,8 miliardi di euro da destinare alla tutela dei soggetti invalidi, disabili o non autosufficienti.

Se questo riordino non dovesse andare a buon fine, si applicheranno semplicemente dei tagli lineari, senza distinzione di fasce di reddito, dell’1% annuo alla quota deducibile dalla dichiarazione dei redditi. Il che significa, per quanto riguarda i mutui, che la quota di interessi passivi sui finanziamenti ottenuti per acquisto e ristrutturazione della propria abitazione che sarà possibile scaricare dalle tasse si ridurrà dall’attuale 19% (fino a un massimo di 4mila euro) al 18% per l’anno d’imposta 2013, e al 17% per il 2014. Il Sole 24 Ore calcola che sono circa 4 milioni gli italiani che usufruiscono di queste detrazioni, che ammontano in media a 320 euro. Con il taglio della quota deducibile la detrazione possibile per l’anno fiscale 2013 sarebbe di soli 303 euro, e scenderebbe a 286 euro per il 2014.

Taglio dal 19 al 18% in vista anche per le detrazioni Irpef, che colpiranno anche la deducibilità dei canoni di locazione, compresi quelli degli studenti universitari, e degli affitti, con la deduzione sul reddito imponibile che cala del 5% per l’anno fiscale 2013 e del 20% per il 2014.

Tutte queste misure vanno ad aggiungersi alla nuova tassa sulla casa introdotta dalla Legge di stabilità a partire dal 1 gennaio 2014. Si tratta della Iuc, l’imposta unica sulla casa, che comprenderà l’Imu (pagata tale e quale ad oggi ma non più sulle prime case), la Tasi (tassa sui servizi indivisibili) e la Tari, la tassa sui rifiuti. Secondo le stime dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), tutte queste tasse peseranno sul settore abitativo per ben 2 miliardi di euro, senza tenere conto della Tasi sulle cui aliquote comunali ancora aleggia la massima incertezza. E non è tutto, perché a pesare ulteriormente ci sarà il ritorno dell’Irpef sulle case sfitte a partire dagli anni fiscali 2013 e 2014 nonché la riduzione al 19% su un massimo di 1000 euro delle detrazioni Irpef sulle provvigioni pagate alle agenzie immobiliari per l’acquisto della prima casa.

Un clima che fa tutt’altro che bene al settore delle costruzioni frenando gli investimenti. Nel 2013 nel settore è stato investito il 6,9% in meno contro un calo previsto del 5,6% nel giugno scorso. Secondo l’Ance, se la tendenza non sarà invertita ci sarà da aspettarsi un ulteriore calo del 2,5%.

Qualche speranza, però, c’è, ed è legata agli incentivi sull’acquisto e la ristrutturazione della prima casa. Da un lato sono stati prorogati al 31 dicembre 2014 i bonus edilizi di cui parlavamo QUI, con la deducibilità del 50% delle spese sulle ristrutturazioni edilizie e l’arredamento e del 65% per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni.

Inoltre diventa operativo da quest’anno il Plafond Casa, strumento istituito dal DL 102/2013, con il quale la Cassa Depositi e Prestiti fornisce 2 miliardi di euro alle banche aderenti alla convenzione, da utilizzare per l’erogazione di mutui a condizioni agevolate (ne parlavamo QUI).

7 January 2014 di

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Commenti

  • M Mirko2014-01-07 18:56:56

    Un bene che siano rimasti i bonus per la ristrutturazione.

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