Compravendite case in calo

Compravendite immobiliari in calo del 2,1%. Lo registra il report dell’Agenzia delle Entrate sul mercato immobiliare. L’effetto del rialzo dei tassi inizia a riflettersi anche sulle scelte di acquisto delle abitazioni e Facile.it stima che, se il 16 marzo ci sarà un nuovo aumento dei tassi da parte della BCE, questo per chi ha un mutuo medio a tasso variabile potrebbe tradursi in un incremento di 35 euro sulla rata del finanziamento. In soli 14 mesi, quindi, il rincaro arriverebbe a circa 237 euro, vale a dire il 52% in più rispetto alla rata originale.

Compravendite in calo

L’Agenzia delle Entrate-territorio ha pubblicato il report sui dati del quarto trimestre 2022 per il mercato immobiliare. Andando a dare un occhio alle abitazioni si evidenzia un calo del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel quarto trimestre 2022 sono state scambiate 208.371 abitazioni, quattromila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021.

La flessione è più attenuata nei capoluoghi (-0,9%), mentre le compravendite di abitazioni diminuiscono maggiormente nei comuni minori (-2,6%). Nelle Isole, invece, si registra un aumento degli scambi (+5,1%). Tra le otto principali città italiane, Palermo vanta la maggiore crescita rispetto allo stesso trimestre 2021, con un rialzo del 9,2%, seguita da Firenze (+1,9%), Torino (+1,3%) e Napoli (+0,6%).

Esaminando la distribuzione delle compravendite, la quota prevalente di acquisti - circa il 41% - riguarda le abitazioni di taglio medio piccolo.

Case più piccole

Se si va a guardare alla grandezza delle case negli acquisti la metratura si restringe: la superficie media delle abitazioni compravendute in questo trimestre, rispetto al IV trimestre 2021, è sostanzialmente stabile intorno ai 106 m2 (in lieve diminuzione di 2,1 m2).

Gli acquisti registrati come persone fisiche hanno riguardato nel quarto trimestre 2022 circa 198.500 abitazioni, il 95,3% del totale quota, però, in calo rispetto al precedente trimestre (era 96,1%) e in diminuzione di quasi 1,2 punti percentuali sullo stesso trimestre 2021 quando la quota era del 94,5%.

Prima casa al top e mutui in calo

Gli sconti fiscali prima e dopo l’acquisto della casa individuata come prima abitazione trascinano le vendite. La percentuale delle compravendite effettuate usufruendo dell’agevolazione “prima casa” è pari al 63,2% circa delle unità acquistate. Il dato però è in diminuzione sia rispetto al precedente trimestre sia rispetto alla quota osservata nel IV trimestre del 2021.

Registra una flessione anche il dato riferito alla quota degli acquisti di abitazioni da parte di persone fisiche finanziate con mutui a garanzia dei quali è stata iscritta ipoteca sullo stesso immobile oggetto di compravendita: 42,8% a fronte del 49,3% del trimestre precedente. “Gioca certamente un ruolo importante in questo contesto il tasso medio di interesse, stabilito alla sottoscrizione dell’atto di mutuo, che aumenta ancora in questo quarto trimestre 2022, portandosi al 3,34%, 86 punti base in più del trimestre precedente, 153 punti base in più in un anno”, osserva il report.

Il capitale di debito, sempre contratto dalle persone fisiche per acquistare abitazioni, ammonta a circa 11,6 miliardi di euro, oltre 1,9 miliardi di euro in meno dell’omologo trimestre del 2021 (-14,3%).

La corsa ai tassi

Il 16 marzo è atteso un nuovo ritocco dei tassi. Questo, secondo gli esperti di Facile.it si potrebbe tradurre, per chi ha un mutuo medio a tasso variabile, in un incremento di 35 euro sulla rata del finanziamento. In soli 14 mesi, quindi, il rincaro arriverebbe a circa 237 euro, vale a dire il 52% in più rispetto alla rata originale.

L’aumento di marzo potrebbe però non essere l’ultimo; guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor), gli esperti prevedono che a giugno 2023 l’Euribor a 3 mesi possa arrivare intorno al 3,80%; se queste previsioni fossero corrette, il tasso del finanziamento medio preso in esame arriverebbe a circa 5,04% e la rata a ben 740 euro (+280 euro rispetto a gennaio 2022). 

Per far fronte all’aumento, e tutelarsi da ulteriori futuri rincari, molti mutuatari stanno valutando la possibilità di cambiare banca, tanto che, sempre secondo i dati di Facile.it, le richieste di surroga sono tornate a crescere e, nei primi due mesi dell’anno, hanno rappresentato quasi il 20% del totale delle domande di finanziamento, valore raddoppiato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

14 March 2023 di

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