Mercato residenziale sempre più fermo

Pubblicato il 28 November 2012

Proseguono anche nel terzo trimestre 2012 le difficoltà del mercato immobiliare. Lo afferma il Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni italiane realizzato dalla Banca d’Italia e da Tecnoborsa in collaborazione con Agenzia del Territorio. Nei mesi da luglio a settembre i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili con qualche leggero calo al Nord Est. Solo il 55,7% delle agenzie italiane che ha preso parte al sondaggio è riuscita a vendere almeno un immobile, dato in calo del 7% rispetto al trimestre precedente e del 10% rispetto al terzo trimestre del 2011.

Scende drasticamente dal 64,7% al 59,6% la percentuale di acquisto di immobili a uso abitativo effettuata tramite l'accensione di un mutuo (era il 67,1% un anno fa). La flessione dei mutui è maggiormente sensibile (+10% rispetto alla media) nelle aree non urbane. Sono sempre di più gli addetti ai lavori i cui incarichi a vendere restano in giacenza in agenzia: la percentuale infatti passa dal 40,8% di luglio al 42,2% di settembre con invenduti maggiori nel Nord Ovest, al Centro e nelle aree non urbane. Circa il 64% dei mandati di vendita finiscono, dice il sondaggio, per mancanza di proposte d'acquisto in virtù di prezzi troppo elevati mentre aumentano, passando dal 48,4% di luglio al 49,9% di settembre,  le agenzie che indicano, come cause di invenduto, proposte d'acquisto a prezzi giudicati dal venditore come troppo bassi. E se si riduce dal 24,5% al 22,6% la percentuale degli agenti che segnalano tempi troppo lunghi dal conferimento dell’incarico rimangono invece invariati rispetto a luglio lo sconto sul prezzo di vendita rispetto alla richiesta iniziale e il tempo medio di vendita (8,2 mesi, uno in più rispetto rispetto al 2012).

Il sondaggio di Tecnoborsa è confermato sul campo dal Bollettino statistico III pubblicato da Bankitalia: rispetto a dodici mesi fa, nel secondo trimestre 2012 sono dimezzati i mutui per acquistare l’abitazione (-51,6%, cioè 7,3 miliardi di euro in meno) con le famiglie italiane che hanno ricevuto finanziamenti per 6,8 miliardi. Alla fine, prosegue la tendenza a una contrazione del mercato già rilevata nei quattro trimestri precedenti, anche se il trend al ribasso dura in realtà da almeno due anni, dal secondo trimestre del 2010. Alla base di tutto c’è la domanda di credito che negli anni si è praticamente dimezzata, molto condizionata dal calo di fiducia dei consumatori. I volumi erogati, secondo gli esperti, sono influenzati anche dal rallentamento delle operazioni di surroga che non sempre sono convenienti con gli spread attuali: le cifre dicono che le operazioni di surroga nel primo semestre 2012 hanno rappresentano circa lo 0,85% dei volumi erogati (un anno prima erano il 5,78%).

di Franco Canevesio

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.

All'inizio negli anni '90 si è occupato di cronaca su La Repubblica lavorando al contempo come giornalista in alcune televisioni libere liguri. A Milano è stato redattore capo di Italia-iNvest.com, primo sito italiano specializzato in economia. Ha lavorato al sito “Lettera finanziaria” di Giuseppe Turani. Sulla carta stampata ha lavorato con Affari & Finanza ed è stato caporedattore di Finanza e Mercati. Attualmente lavora a MF-Milano Finanza.

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