Come stanno cambiando gli affitti per gli studenti

Nuove iniziative di student hosting, ma ancora insufficienti a coprire la domanda

Nuove iniziative di student hosting, ma ancora insufficienti a coprire la domanda

Pubblicato il 19 November 2024

Agli studenti va il 4,6% delle locazioni. Anche se – com’è normale che sia – in città a vocazione universitaria la quota sale in modo consistente, raggiungendo il 30,4% a Bologna, il 16,7% a Genova e il 14,1% a Milano. I dati, relativi al primo semestre del 2024, non riguardano l’intero mercato ma un suo attendibile spaccato, quello delle agenzie Tecnocasa e Tecnorete.

Dal contratto annuale all’acquisto

Quasi due contratti su tre sono transitori annuali, mentre il 28% è a canone libero. Visto che la maggior parte degli studenti non ha un proprio reddito (o ne ha uno non sufficiente), sono i genitori a fornire garanzie con documentazione reddituale.

Capita spesso, sottolinea l’Ufficio Studi Tecnocasa, che “dopo un anno in cui si è in affitto, se i ragazzi confermano la loro scelta accademica, i genitori decidano di acquistare la casa, opzione ancora più probabile se i figli che studiano fuori sede sono più di uno”. Si sposta così la spesa dal canone di locazione alla rata del mutuo.

L’appartamento ideale

Le tipologie più locate dagli universitari sono i bilocali (36,9%) e i trilocali (23,9%). Rispetto a un anno fa si nota un aumento della percentuale di affitto di quattro locali. Questo risultato potrebbe essere dovuto alla netta preferenza per la camera singola, prevalentemente per una questione di privacy.

La scelta della camera doppia avviene quasi sempre tra persone legate da parentela oppure tra amici. Succede spesso, infatti, che gruppi di amici si presentino nelle agenzie per trovare un appartamento da condividere. La casa con due camere e due bagni è una soluzione che incontra spesso il favore dei ragazzi.

Fondamentale è la vicinanza alle facoltà universitarie (o all’ospedale per chi studia medicina). Ecco perché i ragazzi si spostano raramente nell’hinterland delle grandi città per trovare l’immobile adatto. Sono poi richieste la tranquillità della zona, la presenza di attività commerciali e di mezzi di trasporto che consentono di raggiungere le zone universitarie quando distanti.

Sempre più si cercano abitazioni in buono stato e arredate. È sempre più difficile affittare le soluzioni in cattivo stato di manutenzione, come spesso accadeva in passato: i potenziali inquilini sono diventati molto più esigenti. Il collegamento internet e wi-fi è apprezzato, ma non indispensabile.  Anche la luminosità dell’appartamento gioca un ruolo importante nella scelta.

Come stanno cambiando gli affitti per studenti

L’Ufficio studi sottolinea alcune tendenze in atto. La domanda di appartamenti in affitto ha dovuto fare i conti, soprattutto in alcune metropoli, con una carenza di offerta. La causa sarebbe soprattutto negli affitti brevi: i proprietari preferiscono affittare tramite le piattaforme online perché più redditizie.

La necessità di posti letto per studenti sta portando così a un aumento degli interventi di student housing, a cui numerosi investitori si stanno dedicando. Si tratta però di iniziative “non ancora sufficienti a coprire l’importante domanda”.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore Giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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