Da “ripresina” a “ripresa”, i mutui crescono ancora
Pubblicato il 26 September 2014
Buone notizie dal fronte mutui. Sale ancora l'erogazione di mutui alle famiglie italiane e adesso quelle che erano solo voci di una possibile ripresina si sono trasformate in un coro che inneggia alla ripresa vera e propria. Secondo gli ultimi dati dell’Abi, nei primi otto mesi del 2014, da gennaio ad agosto, i mutui che sono stati erogati alle famiglie italiane sono aumentati del 28,6% rispetto allo stesso periodo del 2013.
La crescita dell'ammontare delle nuove erogazioni di mutui ha visto le banche concedere 15,6 miliardi di euro sempre nel periodo da gennaio ad agosto di quest’anno: ben di più rispetto agli stessi otto mesi dell'anno scorso quando la cifra superava di poco i 12 miliardi di euro (12,089 miliardi, per la precisione) e più anche rispetto al dato dei primi otto mesi 2012, quando le nuove erogazioni si sono attestate a 13,9 miliardi di euro. In una nota l'Abi considera il dato “incoraggiante”, in quanto evidenzia “la ripresa del mercato dei finanziamenti per l’acquisto dell'abitazione”.
Quelli pubblicati dall'Abi sono i dati risultanti da un’indagine svolta su un campione di 84 banche, le quali rappresentano circa l’80% del complesso del mercato bancario italiano. Secondo l'Abi, ad aumentare nell'interesse delle famiglie sono soprattutto i mutui a tasso variabile che, nei primi otto mesi del 2014, hanno rappresentato il 79,7% delle nuove erogazioni, qualcosa in più rispetto al 77,2% dello stesso periodo del 2013 e ben di più rispetto al 69,1% dei primi otto mesi del 2012. Questo perché, guardano l'andamento storico dei tassi, per esempio dal 2001 al 2014, ci si accorge come, mentre il tasso fisso rimane sempre invariato al 5,74%, quello variabile Euribor un mese, cambiando praticamente ogni giorno, è arrivato a toccare valori vicini a zero.
Tanto ottimismo va comunque tenuto a freno. Il dato sulla crescita dei mutui infatti, va analizzato comparandolo con quello, ad esempio, della compravendita di case, dato sul quale quest’anno ad agosto, dopo il positivo andamento nel periodo gennaio-marzo è ricomparso il segno negativo: -3,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. In questo caso la colpa, come specifica l'Agenzia delle Entrate, più che dei mutui concessi col contagocce dalle banche, va ascritta all’esaurirsi della spinta del nuovo regime fiscale in materia di imposte di registro, d'imposta ipotecaria e catastale, tutto deciso dalla Legge di stabilità 2014.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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