Il mercato immobiliare italiano è ripartito
In 10 anni le case hanno perso il 25% del loro valore
Pubblicato il 2 January 2019
Il 2019 del mattone italiano si apre all'insegna di un certo ottimismo. La conferma arriva da un articolo di InvestireOggi, curato dal Giuseppe Timpone. Tutti d'accordo che il mercato immobiliare è ripartito anche se i prezzi delle case continuano a scendere, unici in Europa insieme al mercato della Grecia. Nel nostro Paese, rispetto al 2007 precrisi, le case si sono svalutate di un quarto. Hanno retto meglio le case di nuova costruzione che hanno resistito al crollo, in un trend negativo che, partito nel 2008 dai mutui subprime americani, ha coinvolto tutto l’Occidente.
La resistenza dei mutui prima casa. Resistono anche i mutui, soprattutto i mutui prima casa. Tra il 2008 e il 2011, anche se sono diminuite di 100 mila unità le compravendite - meno di 817.000 l’anno - i mutui erogati sono diminuiti di 120 mila unità riuscendo comunque a coprire l’80% degli acquisti. La caduta anche dei mutui è arrivata dopo, nel 2012, quando gli immobili acquistati sono scesi ancora di 180.000 unità e i mutui erogati si sono praticamente dimezzati, provocando l’accelerazione della caduta dei prezzi. E così, complice il credit crunch, dal 2012 al 2014 i nuovi mutui erogati hanno coperto il 45% degli immobili acquistati, la metà rispetto al biennio 2008-2009.
230 mila mutui in meno in tre anni. I dati 2018, tra Crif e Agenzia delle entrate, non sono ancora noti. Basandosi sul primo semestre 2018, l'anno dovrebbe chiudere intorno ai 770.000 immobili acquistati, 410.000 dei quali sono coperti da mutui, soprattutto mutui prima casa. Negli ultimi tre anni, le ipoteche accese coprono in media il 54% dei nuovi acquisti, circa il 30% in meno rispetto a dieci anni fa, facendo venire a mancare circa 230 mila mutui l'anno. Cifre quasi fisiologiche, visto che il sistema bancario italiano è gravato da una mole di non performing loans da 222 miliardi di euro lordi, ossia 75 miliardi netti, un quarto di quelli europei, secondo i dati Banca d'Italia e Crif.
Capitale erogato mutui, ritorno al pre-crisi. Un dato che, invece, evidenzia un ritorno ai livelli pre-crisi è quello relativo al capitale medio erogato per ogni unità abitativa. Nel 2006 era di 125.000 euro, sceso a 11 mila euro nel 2014, e risalito dal 54% al 60% nel 2017 come quota media finanziata (loan-to-price ratio). Qualcosa dunque sembra muoversi per il verso giusto grazie ai bassi tassi applicati dalle banche sui mutui, che rendono le rate più agevoli mentre i bassi valori di acquisto degli immobili servono ad aumentare la fiducia delle banche verso un pieno recupero dell’investimento anche nel caso in cui le cose andassero storte.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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