Gli immigrati e la casa: l’emergenza sanitaria frena gli acquisti
17 set 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Per il 2022 si prevede un recupero degli acquisti
Come molte analisi hanno già rivelato, la pandemia da Covid-19 ha pesantemente condizionato l’andamento del mercato immobiliare su scala globale. Le limitazioni agli spostamenti, i timori legati alla diffusione del virus e le misure anticontagio hanno reso nel concreto la ricerca di una casa molto più complessa da parte dei potenziali acquirenti.
Ma molte famiglie a causa dell’incertezza economica hanno deciso di rinunciato del tutto ad acquistare un’abitazione e tra queste ve ne sono molte immigrate, anche se residenti in Italia da diverso tempo.
Gli acquisti di abitazioni da parte di stranieri, che negli anni scorsi avevano registrato un processo di lenta, ma progressiva ripresa passando dalle 36 mila compravendite del 2014 alle 55 mila nel 2019, nel 2020 si sono infatti nuovamente fermati, anzi dimezzati rispetti al biennio precedente, come attesta l’Osservatorio Immigrati e casa realizzato da Scenari Immobiliari.
Acquisti dimezzati nel biennio 2020-2021
Nel biennio 2018-2019, periodo pre-pandemia, le compravendite residenziali da parte di stranieri sono state 106 mila, con un fatturato complessivo di 9,3 miliardi di euro.
A comprare sono state prevalentemente lavoratori immigrati di lunga residenza, con alle spalle almeno una decina d’anni di soggiorno in Italia e una situazione lavorativa stabile già da qualche anno, condizione necessaria all’ottenimento del finanziamento.
Per il 2020-2021, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, si stima un totale di 56 mila compravendite immobiliari da parte degli stranieri, in calo di quasi la metà rispetto al biennio precedente.
Come emerge, infatti, dall’Osservatorio di Scenari Immobiliari, nel 2020 si sono registrate 26 mila compravendite di abitazioni da parte di stranieri, con un calo del 52,7% rispetto al 2019, con un fatturato di 2,2 miliardi di euro (-54,2% in un anno) e con una spesa media per l’abitazione intorno agli 85 mila euro.
Le previsioni per il 2021 e il 2022
Per il 2021 si stima una ripresa degli acquisti da parte di immigrati con 30 mila compravendite (con un aumento del 15,4% rispetto al 2020) associata a un fatturato di 2,5 miliardi di euro (+13,6% rispetto al 2020).
La fase più critica del 2020 è stata superata, ma rimangono le difficoltà di accesso al mutuo: gli stranieri raramente hanno il cinquanta per cento del prezzo in contanti necessario per l’acquisto. Inoltre, non sempre ci sono sufficienti garanzie per il pagamento del mutuo.
Per il 2022 si prevede, fermo restando il controllo della pandemia, un recupero del livello delle compravendite pre-pandemia. La domanda continua a essere sostenuta per le case di dimensione compresa fra 75 e 100 metri quadrati, ma soltanto un acquisto su cinque rientra in questa fascia.
La superficie media acquistata, a livello nazionale, è stabile attorno ai 55 metri quadri nel 2020. Nei capoluoghi gli immigrati si spostavano generalmente dalle zone ad alta densità di stranieri, per comprare in quartieri abitati da italiani: questa tendenza si è bloccata.
L’acquisto localizzato fuori dalla città è passato dal 50% del 2019 al 56,2% nel 2020, e si stima ancora in crescita per il 2021 (57%). L’acquisto in zona periferica è passato dal 34 al 35%, quello in zona semicentrale dal 5 al 4,3% e in quella centrale dal 4,8 al 3,7%. Dati che indicano un peggioramento delle possibilità di acquisto degli immigrati dovuto alla crisi economica innescata dalla pandemia.
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