Compravendite, frenata nel primo trimestre 2023

Il dato fa il paio con quello dei mutui prima casa che, a fine 2022, rilevava una quota di abitazioni acquistate con mutuo al 42,8%, quando a inizio anno ci si posizionava sul 52%: questo a sottolineare che compra sempre di più chi i soldi li ha già e non ha bisogno di ricorrere a mutuo.

Comuni non capoluogo meglio dei grandi centri

Sempre a livello di compravendite italiane, nel primo trimestre i comuni non capoluogo hanno registrato un trend migliore, sebbene in calo del 7,4%, rispetto ai capoluoghi che hanno registrato una contrazione dei volumi del 10,2%. A contribuire al risultato, secondo l’Ufficio Studi del gruppo Tecnocasa, è stato il trend delle dieci città più grandi dove la riduzione dei volumi è stata più marcata, arivando a -12,5%. I comuni capoluogo più piccoli, invece, hanno registrato una contrazione del 7,4%, come abbiamo detto.

Grandi città, Bologna la peggiore (-23,9%)

Tra le grandi città il calo delle compravendite più importante lo ha messo a segno Bologna con -23,9%, seguita da Milano con -22,9%: queste due, non a caso, sono le città dove negli ultimi anni i prezzi sono incrementati maggiormente. Roma mette a segno -10,3%.

L’hinterland di Milano segna -10,5%, addirittura trend migliore rispetto al capoluogo: va peggio all’hinterland di Roma che chiude con -12,2%. Tra le realtà dell’hinterland delle metropoli il risultato migliore spetta a Palermo che chiude con +1% e a Napoli con -6,1% a motivo anche delle località turistiche che vi appartengono.

Vince la realtà a misura d'uomo

Nel primo trimestre, dunque, le realtà più piccole e a misura d’uomo sono riuscite a mettere a segno un buon risultato: probabilmente, sostiene Tecnocasa, “l’aumento dei tassi d'interesse con relativa diminuzione di capacità di spesa dei potenziali acquirenti sta portando a una tenuta migliore alla luce dei prezzi più bassi”.