Compravendite: dal 2016 al 2020 la prima casa al centro degli scambi
I mutui fino a 150 mila euro guidano le richieste
Pubblicato il 24 February 2022
Le agevolazioni destinate all’acquisto della prima casa rappresentano in Italia una leva fondamentale per il mercato immobiliare tanto da essere state utilizzate per oltre la metà degli scambi. A confermarlo sono i dati raccolti dal Consiglio Nazionale del Notariato sulle attività svolte dagli studi professionali distribuiti lungo la Penisola per il quinquennio che va dal 2016 al 2020.
Se si esamina nello specifico lo scambio di fabbricati, che rappresentano il 75% del totale degli atti immobiliari, si nota un incremento costante di compravendite che passa dalle 713.081 unità del 2016 alle 853.247 del 2019 con un arresto causato dall’emergenza sanitaria nel 2020: l’anno della pandemia si è infatti chiuso con lo scambio di 786.599 immobili.
L’andamento dei prezzi
All’incremento delle vendite sino al 2019 non ha corrisposto un aumento dei prezzi medi dei fabbricati. Come indicato dalla nota ufficiale del Notariato, il prezzo medio era pari a euro 150.118 per l’anno 2016, 150.425 per l’anno 2017, 144.146 per l’anno 2018, 144.921 per l’anno 2019, mentre per il 2020, nonostante un calo degli scambi, è stato registrato un aumento del prezzo medio pari a 151.382 euro.
Gli immobili continuano ad essere venduti più da privati che da imprese, come dimostra anche il rapporto tra fabbricati strumentali venduti da imprese (che oscilla tra il 17% ed il 18%), e quelli venduti da privati (che oscilla tra 81% e 82%).
Oltre il 40% del totale dei fabbricati oggetto di compravendita rientra nella fascia di prezzo fino a 100 mila euro, mentre gli immobili di valore superiore a un milione di euro rappresentano meno del 5% del totale degli scambi.
Netta prevalenza dei mutui fino a 150mila euro
Si conferma la prevalenza dei mutui di importo fino a 150 mila euro, mentre restano stabili i finanziamenti tra i 150 mila ed i 250 mila euro. Se infatti negli anni 2017 e 2018 si è registrato sempre un aumento del numero dei finanziamenti rispetto all’anno precedente, tanto da essere passati da un aumento del 4,63% ad un incremento del 6,28%, nel 2019 si è registrata invece una prima battuta di arresto: la riduzione complessiva è stata dell’1,68% seguita da un calo del 17% nel primo semestre del 2020.
Ci sono stati invece pochi scostamenti in relazione all’età ed al genere di chi ha chiesto un mutuo prima casa. Le fasce d’età che hanno richiesto e ottenuto più finanziamenti rimangono quelle dei 18-35 e 36-45 anni, con una tendenziale prevalenza delle donne nella fascia più giovane (18-35) e degli uomini in quella successiva (36-45).
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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