Casa & fisco: ultima chiamata per pagare l’acconto Imu
Possibile rimediare col ravvedimento operoso
Pubblicato il 13 July 2023
Qualora la corsa alle vacanze estive, e alla prenotazione di treni, aerei, o pacchetti turistici vi avesse fatto perdere il “tradizionale” appuntamento con il versamento dell’acconto Imu 2023 entro il 16 giugno, niente paura: come ogni anno c’è la possibilità di rimediare col ravvedimento operoso, vale a dire quell’istituto che permette ai contribuenti “distratti” di aggiustare (spontaneamente, quindi prima dell’arrivo di una cartella del fisco) le imposte pagate male o non pagate affatto.
L’unica condizione per poterlo fare però è che la violazione non sia stata già contestata formalmente dall’Agenzia delle Entrate.
Chi prima paga meno spende
Scaduto il termine del 16 giugno, è possibile regolarizzare la propria posizione con il fisco utilizzando il ravvedimento operoso che permette di “risparmiare” sull’esborso relativo alle sanzioni ordinarie. In pratica, chi decide di versare il dovuto in modo spontaneo, viene “premiato” con uno sconto.
Per l’esattezza, come spiegano i centri di assistenza fiscale Acli, ci sono diversi gradi di ravvedimento, che si distinguono in base alla tempestività con cui il contribuente, dopo essersi accorto dell’omissione o dell’errore, corre appunto ai ripari, versando l’imposta dimenticata o magari pagata solo in parte. È chiaro però che più ci si allontana dalla scadenza, più la sanzione sale.
Il primo, in ordine cronologico, è il cosiddetto “ravvedimento sprint”, ossia il versamento dell’imposta, più la sanzione dello 0,1% giornaliero, per coloro che si ravvedono entro il 14esimo giorno successivo alla scadenza ordinaria. Quindi, nel caso di un omesso o parziale versamento della prima rata Imu, scaduta il 16 giugno, si potrebbe approfittare della formula “sprint” fino al 30 giugno.
Dopo il 30 giugno, invece, e fino a 30 giorni dalla scadenza, si entra nella zona del “ravvedimento breve”, con la sanzione applicata nella misura dell’1,5% a prescindere dai giorni di ritardo (si paga cioè l’1,5% fisso, sia che il pagamento avvenga il 15esimo o il 30esimo giorno successivo al 16 giugno). Vi è poi, in ordine di tempo, la formula intermedia di ravvedimento che consente di effettuare il pagamento tra il 31° e il 90° giorno successivo alla scadenza originaria con una sanzione pari all’1,67%.
Se invece il pagamento viene eseguito oltre i 90 giorni dalla scadenza, ma entro il termine di consegna della dichiarazione relativa all’anno nel quale è stata commessa la violazione (intesa in questo caso come la dichiarazione Imu) ci si può avvalere del “ravvedimento lungo” con l’applicazione della sanzione al 3,75%. Superato infine l’anno dalla scadenza, si può ancora richiedere il “ravvedimento lunghissimo” pagando una sanzione del 4,28% (fino a due anni dalla scadenza), oppure del 5% oltre due anni.
Come fare nel concreto per pagare
In sintesi, oltre all’imposta dovuta e alle sanzioni, sono da pagare anche gli interessi che vanno calcolati in funzione dei giorni di ritardo intercorsi dalla data di scadenza della rata Imu, in cui doveva essere versata l’imposta, alla data del versamento a sanatoria. La percentuale degli interessi è del 5% annuo dal 1° gennaio 2023.
Per capire quanto sarà l’esborso però è sempre opportuno rivolgersi a un centro di assistenza fiscale o a un commercialista. Una volta calcolata l’imposta, la sanzione e gli interessi, occorre compilare l’F24 o il bollettino postale Imu indicando i codici tributo dell’imposta e il totale complessivo da pagare. Occorre inoltre barrare la casella “ravvedimento operoso”. Come sempre, quando si tratta di pagamenti relativi a un immobile, e quindi anche nel caso delle rate del mutuo o di altre imposte come la Tari, è sempre bene conservare la ricevuta in modo tale da poter sempre dimostrare l’avvenuto pagamento.
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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