Affitti, il virus spinge in basso i canoni
I prezzi erano aumentati tra il primo e il secondo semestre 2019
Pubblicato il 14 May 2020
L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 sta modificando le nostre vite e incidendo in modo pesante anche sull’economia. Progressivamente si stanno delineando i primi effetti sia in termini di occupazione, sia di fatturato di alcuni settori costretti a cambiare radicalmente per poter sopravvivere, tra cui il mondo della ristorazione e del turismo.
Per effetto di queste ricadute sono già in molti gli italiani ad aver tagliato i propri consumi, da quelli non strettamente necessari a quelli invece non sopprimibili. Per molti una boccata d’ossigeno è arrivata dalla possibilità di richiedere la sospensione del pagamento del mutuo prima casa e dalla riduzione, almeno temporanea, del canone d’affitto.
Secondo Tecnocasa però, questi risvolti potranno incidere su tutto il mercato immobiliare in maniera più duratura. Secondo le previsioni della rete di agenzie di immobiliari, anche nello scenario post Covid, ci potrebbe essere un calmieramento dei canoni di locazione per effetto della revisione al ribasso di molti contratti durante l’emergenza. Inoltre, essendo stato colpito in particolare il segmento turistico, chi aveva comprato per mettere a reddito l’immobile con affitti brevi potrebbe decidere di metterlo in vendita con il conseguente aumento di offerta, in particolare in quelle città e in quelle aree in cui il mercato delle locazioni turistiche era già saturo. L’altra tendenza che si potrebbe verificare è invece un aumento di domanda di abitazioni luminose e con spazi esterni, caratteristiche che la pandemia ha fatto apprezzare maggiormente nella selezione degli immobili.
Dato tuttavia che in questo momento resta difficile tradurre le tendenze in numeri veri e propri, occorre ripartire dallo scenario in essere nel periodo pre-Covid per farsi almeno un’idea dei valori di partenza del mercato tanto più che dal 2009 ad oggi i canoni di locazione si erano quasi riportati ai livelli pre-crisi.
Sulla base dei dati dell’Ufficio studi Tecnocasa nel secondo semestre del 2019, rispetto al primo semestre, i canoni di locazione delle grandi città erano già aumentati: del 2,9% per i monolocali del 3,1% per bilocali e trilocali. Le realtà con l’aumento più importante sono state Bologna (5,4%, 7,4% e 7,4%) e Milano (8,5%, 7,8% e 7,7%). Tra le motivazioni alla base degli aumenti vi sono la riduzione dell’offerta sul mercato dovuta sia alla crescita del fenomeno degli affitti turistici, sia alla volontà di diversi proprietari di vendere l’immobile approfittando della ripresa del mercato.
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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