Sospendere le rate del mutuo
Sono oltre 60.000 le famiglie italiane che hanno chiesto e ottenuto la sospensione del mutuo prima casa attraverso il Piano Famiglie, l’iniziativa promossa dall’Associazione bancaria italiana e dalle associazioni dei consumatori, per aiutare chi è in difficoltà a causa della perdita del lavoro o di altri eventi negativi. Uno stop che dagli inizi del 2010 (anno in cui è stato varato) ha garantito una liquidità complessiva di oltre 434 milioni di euro, pari a un debito totale residuo di 7,3 miliardi di euro.
Numeri molto eloquenti visto che gli ultimi dati disponibili dell’Abi datati 30 novembre 2011 indicavano, invece, in 55mila i mutui sospesi. In altre parole, in poco più di tre mesi le richieste d’aiuto alle banche sono aumentate di 5 mila unità e chi ha ottenuto questa moratoria ha potuto avere a disposizione 7.200 euro in più, cioè l’importo medio pagato per un anno di mutuo .
Il Piano, in particolare, prevede la sospensione del rimborso delle rate dei mutui di importo fino a 150.000 euro accesi per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione principale, anche di quelle oggetto di operazioni di cartolarizzazione.
È evidente che la crisi economica che si è ulteriormente acuita durante questo inverno ha lasciato un segno negativo in migliaia di famiglie alle prese con il pagamento delle rate della casa. La corsa sfrenata dei carburanti, il caro prezzi, il pagamento di tasse vecchie e nuove e il problema del lavoro (o meglio della sua mancanza) hanno decisamente spinto le richieste di sospensione.
Ovviamente l’interruzione momentanea del pagamento del mutuo non viene concessa a tutti: solamente a chi risponde a determinati requisiti e non ha mai usufruito di altre moratorie, pagandola comunque a caro prezzo. I beneficiari possono, infatti, congelare per 12 mesi le rate, ma alla banca verranno riconosciuti maggiori interessi che continuano a maturare durante il periodo della moratoria e che vanno versati quando si ricomincerà a pagare regolarmente.
Tecnicamente c’è tempo fino al prossimo 31 luglio per richiedere la sospensione. Sono pressoché tutti gli istituiti di credito ad aderire al Piano. L’importante è che il mutuatario possa provare di aver subito - entro il 30 giugno 2012 - eventi particolarmente negativi, come una morte, la perdita dell’occupazione, l’insorgenza di condizioni di non autosufficienza o l’ingresso in cassa integrazione. Inoltre si deve dimostrare di avere un reddito non superiore a 40.000 euro.
Le banche possono, comunque, decidere di allentare un po’ questi vincoli proponendo requisiti meno stringenti.
Va, tuttavia, ricordato che la scadenza della prossima estate dovrebbe essere quella definitiva dopo che per ben altre due volte (gennaio e luglio 2011) l’Associazione delle banche e i consumatori hanno trovato nuovi accordi per prolungare questa agevolazione.
Un aiuto non da poco visto le difficoltà che continuano a pesare come un macigno sulle famiglie indebitate per comprare casa. Anche perché l’altra soluzione a cui si può pensare di aderire per alleggerire il peso delle rate risulta decisamente sconveniente in questo momento. Stiamo parlando della surroga, nata nel 2007 con l’entrata in vigore del decreto Bersani e che ha azzerato le spese di gestione quando si decide di spostare il mutuo dalla propria banca verso un’altra che offre un prodotto più favorevole.
Il motivo per cui non conviene richiedere una surroga è chiaro: in questa fase di restrizione del credito e con gli spread applicati dalle banche sui mutui ancora oltre il 3% è difficilissimo ottenere un mutuo dalle condizioni migliori rispetto a quello che si è già stipulato.
I numeri più delle parole. Secondo Mutui.it, su oltre 150 mila domande presentate dall’inizio dell’anno, nel 2012 le richieste di surroga si sono dimezzate: si è passati dal 18% del totale dei mutui richiesti ad ottobre 2010 alle attuali 9,7%.
Aggiornamento: le novità di agosto 2012 sulle possibilità di sospensione del mutuo casa sono trattate in questo articolo.
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