Rate del mutuo troppo pesanti
30 set 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Floriana L.
Famiglie italiane sempre più in difficoltà nel pagare le rate del mutuo. Lo dicono i dati dell’ultima Indagine Internazionale di ING Bank dedicata a “Case e mutui”, svolta tra oltre 15 mila individui di 15 Paesi nel mondo. Dati che trovano conferma anche nell’ultima analisi del mercato dei prestiti effettuata dall’ABI nel suo bollettino di settembre.
Secondo la ricerca ING, nonostante solo il 37% degli italiani creda che i prezzi delle case saliranno nei prossimi 12 mesi (gli abitanti del Belpaese sono i meno fiduciosi in Europa sulla crescita dei prezzi del mattone), pure una bella fetta degli intervistati ritiene di non potersi permettere di andare a vivere da solo (il 29%) o di avere figli a causa delle proprie difficili condizioni abitative (il 20%). Tra le difficoltà incontrate dagli italiani riguardo alla casa ci sono appunto il pagamento delle rate del mutuo, che rappresenta un problema per il 27% del campione di intervistati, ma anche dai canoni di affitto (ben il 38%).
La sensazione è quindi che, è vero, i prezzi delle case scendono ed ottenere mutui è sempre più facile, alla luce dei bassi tassi di interesse e della maggiore propensione delle banche ad erogare prestiti, Tuttavia, quando anche le altre condizioni economiche peggiorano di pari passo, la situazione relativa resta comunque difficile. In questo modo il problema dei mutui in sofferenza è tutt’altro che risolto, e lo conferma l’ABI. Nel suo ultimo rapporto l’Associazione bancaria italiana ha evidenziato che ad agosto l’ammontare dei prestiti alla clientela è superiore di 136 miliardi rispetto alla raccolta dalla clientela (quindi si prende in prestito più di quanto si risparmi); e l’aumento vale anche per i mutui alle famiglie. Gli ultimi dati, quelli di luglio, mostrano un +61,8% annuo, con un tasso che, ad agosto, è sceso in media al 2,98% (ancora in ribasso rispetto al 3% del mese precedente), che diventa il 2,20% per le nuove operazioni per acquisto di abitazioni (contro il 2,09% del mese precedente). Tassi che fanno nettamente preferire i mutui a tasso fisso, che rappresentano infatti i due terzi del totale. Nonostante queste condizioni favorevoli, però, le sofferenze sui prestiti, inclusi i mutui, pur al netto delle svalutazioni già operate dalle banche, a fine luglio si sono attestate a circa 85 miliardi di euro contro gli 83,7 miliardi di giugno, segnando quindi un aumento lieve ma continuo, che non si sa quando si arresterà.
Si ricorda che, in caso di difficoltà nei pagamenti delle rate del mutuo, per le rate in scadenza nel 2016 e 2017 si può fare appello al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa e richiedere alla banca erogatrice del prestito una sospensione ad alcune condizioni. In particolare si può farne richiesta se il mutuatario ha perso il posto di lavoro (sia a tempo determinato che indeterminato), in caso di morte o grave handicap che rende impossibile l’autosufficienza, e qualora il reddito Isee non sia superiore ai 30 mila euro. La richiesta di sospensione non può riguardare importi superiori a 250 mila euro per abitazioni che non appartengano alle categorie di lusso. L’elenco delle banche che aderiscono al Fondo è disponibile sul sito dell’ABI.
30 September 2016 di Floriana Liuni
antonino lo duca
22/11/2024, 13:38:58
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