Ultime previsioni sull’andamento dei tassi
15 feb 2011 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Il 2010 si è chiuso sotto il segno dell'aumento per i tassi di interesse sui mutui casa. A dicembre i tassi sui prestiti per l'acquisto di un'abitazione sono infatti passati dal 3,09% di novembre al 3,18%. Un valore, quello relativo all'ultimo mese dell'anno, che è anche il più elevato rispetto ai restanti 11 mesi. Luci e ombre, invece, riguardo all'andamento dei tassi su credito al consumo e prestiti a società non finanziarie.
Le note positive hanno interessato sia la prima voce, dove il dato di dicembre ha fatto registrare una diminuzione dall'8,39% all'8,33%, sia i finanziamenti alle società non finanziarie inferiori al milione di euro, dove i tassi sono scesi dal 3, 31% di novembre al 3,24%. Per quelli superiori a tale soglia, invece, si è passati dal 2,39% al 2,56%. Ma oltre ai tassi di interesse, Palazzo Koch ha fatto anche il punto sulla concessione di prestiti al settore privato, famiglie e aziende non finanziarie. Se per i primi due la situazione è rimasta pressoché invariata, i finanziamenti alle imprese non finanziarie hanno fatto registrare un rallentamento passando dal 2,1% di novembre all'1,9% del mese successivo. Le sofferenze e i depositi del settore privato hanno infine visto in aumento dell' 1,2% le prime, mentre per i depositi Via Nazionale conferma un trend al ribasso intrapreso nella seconda metà del 2010 che, a partire da novembre, ha conosciuto anche il segno negativo (-1,4%) per proseguire su questa scia a dicembre (-1,1%).
Intanto da Berlino sono giunte alcune considerazioni sull'attuale situazione economica formulate dal direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, intervenuto a un convegno organizzato dal ministero delle Finanze tedesco. «La crisi globale che ha colpito anche l'Unione europea non è ancora superata. Ci sono focolai di tensioni ancora attivi nei sistemi bancari e nelle finanze pubbliche di vari paesi». Un preciso monito ai governi di Eurolandia, a cui hanno fatto seguito previsioni poco rassicuranti. «Permangono condizioni di incertezza e volatilità sui mercati finanziari.
L'attività economica è in ripresa nel 2011, ma è comunque prevista una decelerazione nel 2012, anche in Germania e negli Stati Uniti», ha sottolineato Saccomanni. Riguardo all'Italia, il dg di Via Nazionale ha fatto notare come il mercato guardi all'Italia come «in grado di affrontare i problemi strutturali che lo affliggono. Lo spread dell'Italia, che fino all'aprile del 2010 era più alto di quello della Spagna, se ne è poi mantenuto al di sotto fino ad oggi, testimoniando la valutazione positiva del mercato verso la gestione delle finanze pubbliche italiane». Un giudizio favorevole che, secondo Saccomanni, riflette il basso livello di debito privato dell'Italia, la solidità del suo sistema bancario e l'alto livello della ricchezza reale e finanziaria delle famiglie. Saccomanni ha ricordato che «si tiene conto di come, in base al programma di stabilizzazione già approvato dal Parlamento, il rapporto tra deficit e Pil possa scendere sotto il 3% nel 2012, per avvicinarsi al 2% nel 2013». Giovedì prossimo infine, il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, incontrerà a Palazzo Koch i vertici delle maggiori banche italiane.
di Franco Canevesio
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