Moratoria Abi prolungata fino a luglio
28 gen 2011 | 3 min di lettura | Pubblicato da Valerio M.
Boccata d’ossigeno per le famiglie alle prese con difficoltà nel far fronte alla rata del mutuo: la moratoria Abi che prevede la sospensione è stata prolungata fino al prossimo 31 luglio. La misura riguarda quei nuclei familiari colpiti dalla perdita del rapporto di lavoro subordinato, dalla sospensione, dalla riduzione dell'orario o qualsiasi altro evento traumatico che vada a inficiare sul reddito entro il 30 giugno.
Insomma, un aiuto per i migliaia di mutuatari italiani che, rispetto a quando sottoscrissero il primo contratto, ora si trovano nei guai a causa della crisi economica. Il beneficio è valido per le famiglie con reddito fino a 40mila euro all’anno e con un mutuo fino a una soglia di 150mila euro per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa e possono fare richiesta coloro che non hanno già usufruito della sospensione (che comunque non può superare i dodici mesi n nessun caso).
La decisione è stata presa in settimana con il documento dell’Abi “Piano famiglie”, sottoscritto anche da ben 12 associazioni dei consumatori (Acu, Cittadinanzattiva, Adiconsum, , Casa del Consumatore, Confconsumatori, Assoutenti, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Lega Consumatori, Adoc, Movimento Consumatori, Unione Nazionale Consumatori). Entro il prossimo 30 giugno sarà verificata l’esistenza di tutte le condizioni necessarie, verrà presa in considerazione l’eventualità di un’altra proroga di ulteriori sei mesi per ciò che riguarda i termini di presentazione delle domande per farsi sospendere il mutuo, e inoltre verrà predisposta la possibilità di individuare nuove misure per le famiglie che si sono trovate costrette ad usufruire della moratoria.
I dati forniti da Palazzo Altieri d’altronde parlano chiaro: sono oltre 35mila le famiglie che hanno dovuto ricorrere alla sospensione della rata nell’intervallo di tempo tra febbraio e novembre 2010. La sospensione è stata applicata a 35.472 contratti per un totale di 4,4 miliardi di euro che complessivamente ha portato a una somma di 245 milioni di liquidità in più, con una media euro più euro meno di 6.500 euro per nucleo familiare. La ragione più frequente che ha spinto le famiglie a chiedere il beneficio - sia per quanto concerne le posizioni “in bonis” sia nei casi di quelle con ritardo nei pagamenti - è stata la cessazione del rapporto subordinato di lavoro (44,3% e 45,5%). Da un punto di vista territoriale - registra ancora il monitoraggio dell’Abi - il primato di mutui sospesi spetta al Nord (53,3%), seguito a ruota nda Centro (25,2%) e Sud e isole (21,5%). Questa è una misura minima, fatta propria finora da 172 istituti di credito, ma che può essere migliorata o rivista anche con un proprio accordo personale con la propria banca– ha sottolineato Mussari (Abi).
Intanto, dopo la firma dell’accordo Federconsumatori e Adusbef hanno lanciato l’allarme sui pignoramenti. Secondo i dati in possesso dell’unione dei consumatori sono aumentati del 31% in due anni, tra l’1 gennaio 2009 e il 31 dicembre 2010, i pignoramenti immobiliari: su circa 3 milioni e mezzo di mutui 350 mila famiglie sono in netta sofferenza per pagare la rata.I dati sono stati evidenziati nell'Osservatorio dell'Adusbef . Federconsumatori ha invece consigliato a tutte le famiglie interessate di usare lo strumento di sospensione dellaratasoltanto in caso di estrema necessità anche perché la fase dura della crisi occupazionale perdurerà ancora a lungo e non è da escludere un incremento dei nuclei che nel 2011 possono avere bisogno di aiuto.
di Valerio Mingarelli
Giuseppe Fanelli
22/11/2024, 13:22:01
Sandro rossi
22/11/2024, 13:21:50
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