È italiana la via del lusso con gli affitti più cari al mondo
10 dic 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Per la prima volta, la strada del lusso più cara del mondo è italiana. Via Montenapoleone, a Milano, è stata incoronata dal 34esimo report "Main Streets Across the World", realizzato dal gruppo immobiliare Cushman&Wakefield: nessun’altra strada del pianeta ha affitti così alti.
La classifica
Il mercato analizzato dal report riguarda soprattutto (se non quasi esclusivamente) i locali che i grandi brand affittano per i propri punti vendita. In via Montenapoleone, il canone medio è di 2.047 dollari a piede quadrato l’anno. Ossia circa 20.000 euro a metro quadro. Grazie a questa cifra, Milano ha superato in classifica la Fifth Avenue di New York, ferma da un paio d’anni poco sotto la soglia dei 20.000 euro.
L’avvicendamento, spiega il rapporto, dipende dalla forte crescita degli affitti a Milano (come ben sanno anche i suoi abitanti, alle prese con canoni e mutui) e dall’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Al terzo posto c’è New Bond Street, a Londra. La via del lusso inglese ha superato Tsim Sha Tsui di Hong Kong. Chiudono la Top 5 gli Champs-Élysées di Parigi.
L’importanza dei negozi
Ma cosa ci dicono i prezzi? Prima di tutto, spiega Cushman&Wakefield, che i grandi marchi sono disposti a spendere tanto, nonostante l’inflazione (che fa lievitare i costi) e l’economia non proprio brillante (soprattutto in Europa). Gli affitti sono infatti tornati, per la prima volta, ai livelli pre-pandemia: oltre la metà delle 138 vie del lusso analizzate hanno registrato aumenti.
La crescita degli affitti, lievitati dell’11%, è stata particolarmente robusta negli Stati Uniti. Più blanda (ma comunque superiore al 3%) è quella registrata in Europa e Asia-Pacifico.
Vuol dire che la posizione di una vetrina è ancora cruciale. Anzi, che lo sta diventando sempre di più. Il digitale, quindi, non sta soppiantando i punti vendita tradizionali. “I rivenditori – afferma il report - riconoscono il valore di sedi di alta qualità. I negozi fisici offrono un'esperienza tattile che le piattaforme digitali non possono replicare. Creano una connessione tra il marchio e il cliente, migliorando la fedeltà e il coinvolgimento”. Significa che l’e-commerce non conta? Niente affatto. “I canali digitali svolgono un ruolo fondamentale”. Ecco perché “i rivenditori continuano a tendere verso l'integrazione dell'esperienza digitale sia all'interno che all'esterno delle sedi fisiche, piuttosto che sostituire completamente l'una con l'altra”.
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