Bce, quando ci sarà il prossimo taglio dei tassi?

Non si attende un altro taglio estivo

Non si attende un altro taglio estivo

Pubblicato il 18 July 2024

A giugno, la Banca centrale europea ha tagliato i tassi. La mossa era ampiamente attesa, tanto che il costo di prestiti e mutui era già in discesa da alcuni mesi. Sono attesi ulteriori ribassi, ma dipenderà dal ritmo al quale la Bce deciderà di procedere. Quali sono le prospettive?

I tempi

Nei mesi scorsi, avvicinandosi al primo taglio dopo un lungo periodo di rialzi (prima) e stasi (poi), la presidente della Bce Christine Lagarde aveva sottolineato la necessità di essere cauti. Tradotto: il calo dei tassi non sarà ripido.

Una prima conferma è arrivata dal governatore della banca centrale olandese Klaas Knot, che in un’intervista al giornale tedesco Handelsblatt ha negato la possibilità di un ulteriore intervento sui tassi già a luglio. “Non ne vedo l'opportunità”, ha spiegato. E fin qui, previsioni rispettate: gli analisti non si attendono un altro taglio estivo.

Knot, però, ha detto anche un’altra cosa: la riunione di settembre sarà la prima “veramente aperta”. Potrebbe cioè essere il momento buono per decidere il secondo taglio.  

Buone notizie, ma con cautela

Nessuna certezza, però: la Bce deve rimanere in equilibrio. Da una parte, infatti, ci sono una crescita debole e un’economia che ha bisogno di supporto; dall’altro, Francoforte non può creare aspettative di taglio eccessive perché potrebbe generare euforia e inflazione.

Lo ha ribadito, durante l’Ecb Forum di Sintra, in Portogallo, Lagarde: “Abbiamo fatto molta strada nella lotta all’inflazione, ma il nostro lavoro non è finito”. “Non è ancora garantito”, ha spiegato la presidente Bce, “un atterraggio morbido”. Cioè? Con questa espressione, i banchieri centrali indicano un ritorno a un’inflazione attorno al 2% senza compromettere la crescita.

Lagarde ha infatti sottolineato come i tassi alti abbiano generato una “inevitabile frenata” economica. Ma sono stati evitati “una recessione o un forte deterioramento dell’occupazione”.

Cosa cambia per i mutui

Il taglio di settembre potrebbe essere una buona notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile o per chi intende stipulare un nuovo prestito.

Bisognerà poi capire come intendono muoversi le banche. I tassi potrebbero ridursi anche in assenza di tagli se la Bce (come ha fatto avvicinandosi a giugno) darà chiare indicazioni sul percorso futuro. E se l’inflazione resterà sotto controllo. 

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore Giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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