Mutui regionali
Non chiamateli bamboccioni. I giovani italiani hanno pagato a carissimo prezzo la crisi economica, scoprendo tutte le difficoltà di accendere un mutuo per l’acquisto della casa, se la banca ha chiuso i rubinetti del credito o se il lavoro precario non concede, invece, le garanzie richieste dal mondo bancario.
Per fortuna più o meno periodicamente, a correre in aiuto degli under 40 arrivano le Regioni che emanano bandi per l’ottenimento di agevolazioni per investire nel mattone. Sono gli enti locali, infatti, che attualmente intervengono su questo settore.
Per questo sono pubblicati appositi concorsi che - a seconda dei casi - mettono a disposizione contributi per la ristrutturazione o l'acquisto della prima casa. I prestiti, in particolare, possono arrivare fino a 40mila euro o altrimenti la Regione concede la possibilità di ottenere tassi di interesse più bassi rispetto alle offerte di mutuo tradizionali.
Il tutto con un distinguo: si può partecipare solo se si è in possesso di specifici requisiti.
Solitamente quelli richiesti prevedono di avere la cittadinanza italiana, di non aver già usufruito di altre agevolazioni per l’acquisto della prima casa, di avere la residenza nella proprietà al momento della partecipazione al bando e di non essere intestatari di altre case. L’immobile - che deve essere situato nel territorio della Regione che ha indetto il bando - deve invece essere una prima casa.
Regole generali a cui vanno aggiunte quelle più tecniche.
Generalmente, l’età massima per usufruire del fondo può variare tra i 36 e i 40 anni e non bisogna possedere una condizione socioeconomica superiore a una certa soglia. È chiaro che, con disponibilità regionali limitate, un basso valore Isee può fare la differenza. Mentre la condizione per accedere alle agevolazioni prevede che si tratti di coppie sposate o in procinto di sposarsi. Solo alcune Regioni estendono l’agevolazione alle coppie di fatto.
Meglio, quindi, ricordare che per l’ottenimento dei contributi o dei finanziamenti agevolati basta presentare tutta la certificazione richiesta dalla Regione. Ma per saperne di più è comunque necessario rivolgersi all’Urp. I bandi, infatti, di norma sono annuali e bisogna fare attenzione alle date di presentazione delle domande.
Da pochi giorni si è, infatti, chiuso il Decimo Bando 2010 della Regione Lombardia che ogni anno stanzia dei fondi per l’acquisto della prima casa, purché non di lusso e con superficie calpestabile inferiore a 95 mq. Si tratta di contributi sul pagamento degli interessi dei mutui che vengono concessi, in via prioritaria, alle giovani coppie, alle gestanti sole, al genitore solo con figli minori a carico, ai nuclei familiari che abbiano almeno tre figli a carico. Ora la graduatoria definitiva sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (BURL) - Serie Ordinaria n. 33 del 16 agosto 2011. Le domande ammesse saranno liquidate secondo l’ordine di posizione in graduatoria all’interno della categoria d’appartenenza.
Capitolo a parte per il Friuli Venezia Giulia dove, grazie ad un Regolamento emanato nel 2010 (DPReg n. 0218/2010/Pres), è stato istituto un Fondo regionale di garanzia per l’edilizia residenziale. Chi volesse partecipare per usufruire dell’agevolazione deve rivolgersi alle banche convenzionate, mentre la Regione interviene come garante nelle operazioni di mutuo permettendo così l’ottenimento di prestiti che superano l’80% del valore degli immobili che non devono comunque essere superiori a 170mila euro.
Entro settembre è, invece, prevista la pubblicazione del bando pubblico delle Regione Sardegna per l’accesso al mutuo per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione della prima casa destinato alle giovani coppie. Si prevede l’erogazione di un prestito di 120mila euro. All’atto della richiesta è necessario scegliere tra due possibili opzioni: la prima prevede l’abbattimento degli interessi sullo stesso mutuo sino al 70%, mentre la seconda consente una dotazione finanziaria in anticipazione a fondo perduto pari a 10mila euro e la riduzione del tasso bancario del 50% sulla restante quota di 110mila euro.
10 August 2011 di Patrizia De RubertisAltre news
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